Guadagna soldi

mercoledì 31 agosto 2011

FANTASMI E MALEDIZIONI A GLAMIS CASTLE


Il castello di Glamis si trova a Tayside in Scozia. Esso è senza ombra di dubbio, assieme a Borley Rectory, che però oggi non esiste più, una delle dimore infestate più famose di tutto il Regno Unito.
A questa principesca residenza è legato il sinistro e macabro "segreto degli Strathmore", la nobile famiglia inglese che fin dal XVI secolo ha abitato le sue stanze. Ma ancor prima che la maledizione degli Strathmore rendesse il castello un luogo tenebroso ed infero, il suo nome già era legato a terribili e drammatiche disgrazie.
Secondo una leggenda, quando ancora il castello non era stato costruito, nel X secolo, esattamente sul luogo in cui sorgerà più tardi, Macbeth uccise suo cugino il re di Scozia, Duncan I. A dire il vero però gli storici ritengono che l'omicidio, raccontato peraltro anche da Shakespeare, fosse avvenuto un pò più a nord, presso Elgin. Dopo poco, nel 1034, un altro re di Scozia, Malcom II, fu tagliato a pezzi da un gruppo di ribelli all'interno del castello. Il suo sangue formò sul pavimento una enorme macchia che non si riuscì mai a cancellare e che ancora oggi è perfettamente visibile (la vicenda della macchia di sangue ispirò probabilmente Oscar Wilde per il suo spassoso Fantasma di Canterville, in cui egli narra un episodio simile).
Molti però ritengono che l'origine delle numerose morti legate al castello sia da far risalire a Sir John Lyon che, nel 1372, acquistò il castello di Glamis. Nella sua dimora precedente, il palazzo Forteviot, vi era un calice che, secondo la leggenda, non doveva assolutamente essere spostato dal luogo in cui era conservato, pena terribili disgrazie che si sarebbero abbattute senza pietà sulla stirpe di colui che avrebbe osato fare una cosa simile.
Sir John, incurante di questa stupida diceria, portò il calice nella sua nuova residenza. Da allora, per generazioni e generazioni, tra gli abitanti di Glamis si verificarono misteriose ed orribili morti. Ad iniziare proprio da sir John, che, undici anni dopo essersi trasferito a Glamis, morì in un duello.
Nel XVI secolo fu la volta di Lady Campbell, la moglie del sesto conte di Glamis. Sospettata d'aver tentato di avvelenare re Giacomo V, marchiata dell'accusa di stregoneria, trascorse gli ultimi anni della sua vita nelle segrete di una prigione sotterranea, prima di morire sul rogo, davanti al castello di Edimburgo. Si dice che dopo il supplizio abbia fatto ritorno a Glamis, in veste di spettro, e che disturbi la calma del maniero dondolandosi in una vampa di fuoco, proprio sopra l'orologio della torre.

La stanza segreta del Castello di Glamis

Nel XVII secolo il castello di Glamis fu ereditato dal conte Patrick Strathmore, che la storia e la leggenda vogliono essere un individuo violento e di costumi dissoluti, divorato dal gioco ed eternamente ubriaco. Su di lui circolavano due sinistre leggende. Si diceva infatti che avesse rinchiuso in una stanza segreta un suo figlio nato deforme, verso il 1800. Egli era una creatura deforme, senza collo e con braccia e gambe rattrappite, dotata però di una forza straordinaria. Per tenerlo lontano dagli sguardi dei curiosi, venne rinchiuso in una camera speciale, con una serratura massiccia. Fino ad oggi la camera segreta non è stata ancora ritrovata. A giurare sulla sua esistenza fu, però, addirittura Peter Underwood, uno dei più famosi Ghost Hunters (cacciatori di fantasmi) del Regno Unito, autore tra l'altro di un opera fondamentale per tutti gli appassionati di ectoplasmi, una vera e propria guida ai fantasmi britannici. Underwood riteneva infatti che la stanza segreta fosse stata costruita attorno al 1684 e che qui il mostro di Glamis fosse stato rinchiuso fino alla data della sua morte, nel 1921 (dunque ultracentenario!!).
La stanza segreta e lord Patrick, però, come già detto, sono legati ad un'altra orribile leggenda. Si racconta che Patrick, accanito giocatore, abbia perso la sua anima giocando a carte con il Diavolo. Tale partita sarebbe avvenuta per l'appunto nella stanza segreta. Ancora si dice che il conte rinchiudesse i suoi nemici nella stanza segreta, lasciandoli morire di fame. I disgraziati, spinti dalla disperazione non solo iniziarono a mangiarsi l'uno con l'altro, ma arrivarono al punto di strapparsi a morsi dei pezzi di carne dalle proprie braccia. A conferma di questa tradizione due fantasmi, un negro ed un bianco, che subirono appunto questa atroce sorte, si aggirerebbero ogni tanto nei pressi del castello.
Agli inizi del Novecento il XIV conte Strathmore organizzò nel castello una festa, durante la quale egli pensò di organizzare una ricerca della stanza segreta. Allora gli ospiti girarono per tutte le stanze, appendendo a ciascuna finestra un lenzuolo bianco. Dopo che ebbero finito, si ritrovarono tutti nel giardino e, con loro grande stupore, si accorsero che ben sette finestre erano senza lenzuolo. Si cercò a quel punto di individuare le stanze corrispondenti, ma ogni ricerca fu totalmente vana. A prendere sul serio questo racconto, sembrerebbe dunque, non solo che la stanza segreta esista, ma anche che ce ne sia più di una.
La stanza segreta interessò anche Walter Scott. Lo scrittore scozzese nottetempo si recò, allo scopo di trovare la stanza in cui lord Strathmore e il Diavolo avevano giocato a carte, nella cripta della torre. Accompagnato da un valletto che faceva luce con la torcia attraversò un corridoio, le cui pareti erano piene di muffa e trasudavano umidità, in mezzo allo squittire costante dei topi. All'improvviso vide una luce brillare e di fronte a lui comparvero due nobili, uno dei quali doveva essere proprio Patrick, che seduti attorno ad un tavolo giocavano accanitamente a dadi, imprecavano, bevevano e maledicevano Dio. Ad un tratto il demonio, attirato dalle bestemmie, apparve nella stanza. Il Diavolo costrinse i due nobili a giocare per tutta l'eternità. Ancora oggi qualcuno dice di aver sentito provenire da qualche parte del castello un chiaro rumore di dadi che scivolano sul tavolo.

Altri fantasmi del Castello di Glamis

Negli articoli precedenti abbiamo parlato dei fantasmi più famosi di Glamis Castle ma molte altre sono le entità soprannaturali che, di notte, popolano il castello. C'è la donna senza lingua che va girando per il parco indicando a chiunque incontri la sua menomazione, c'è The Mad Earl's Walk, un folle che, nelle notti di tempesta, si aggira per il castello percorrendo sempre lo stesso tragitto. C'è un bambino che siede davanti alla camera della Regina Madre e che si suppone fosse un servo maltrattato dai padroni.
Lady Halifax disse di aver visto, una volta, due giocatori di dadi nella Blue Room, una stanza del castello. Si dice infine che ci sia una porta che si apre ogni notte, anche quando la si blocchi con dei fermi.

La maledizione degli Strathmore

Si dice che la famiglia degli Strathmore nasconda un terribile segreto che ogni discendente maschile deve rivelare al figlio nel giorno del ventunesimo compleanno. Nessuno sa logicamente di quale segreto si tratti nè quanto antico sia, per la prima volta questa storia si conobbe nel 1904, quando il XIII conte, Claude Bowes-Lyon, a ventun anni, ammise pubblicamente l'esistenza di un segreto e ad un suo amico disse queste testuali parole: "Se solo sapessi la natura del nostro segreto ti getteresti in ginocchio e ringrazieresti Dio per esserne immune". Il figlio di Claude, ovvero il XIV conte, fu informato, come avveniva da secoli ormai, del segreto di famiglia quando compì 21 anni, non resistendo a tale fardello, confidò il segreto al giardiniere, il quale senza pensarci due volte fece i bagagli e si allontanò per sempre dal castello. Oggi la discendenza maschile degli Strathmore si è estinta, il castello è di proprietà della nipote del XIV conte, la quale, quando interrogò l'ex giardiniere, cercando di farsi dire quale fosse il segreto, per tutta risposta egli le disse: "Siete fortunata a non conoscerlo, e non lo saprete mai, perché sareste altrimenti la più infelice delle donne".

lunedì 15 agosto 2011

STARCHILD....ESPERIMENTO GENETICO?


Lo "Starchild Skull", l'anomalo cranio umano trovato in Messico nel 1930 e così chiamato dal ricercatore Lloyd Pye, che ha fatto analizzare sarebbe appartenuto ad un ibrido umano-alieno vissuto in Messico oltre 900 anni fa. Questi sono i risultati delle ultime analisi del DNA realizzate completando la ricerca sul genoma Neanderthal e che Pye insieme ai genetisti ha comunicato alla stampa.Un'odissea che dura da 10 anni, culminata nel saggio The Starchild Skull. Lloyd Pye possessore del cranio Starchild, uno dei più affascinanti reperti archeologici mai scoperti, ha dunque confermato un'interazione con una specie non terrestre in pieno periodo precolombiano. Il reperto infatti presenta troppe stranezze anatomiche e genetiche e non è inseribile in nessuna tipologia umana conosciuta.
AnalisiFin dalla sua scoperta, le ossa di Starchild sono state sottoposte a tutti i tipi di test per escludere ogni tipo di frode scientifica. In particolare, Lloyd Pye ha cercato di dimostrare che il cranio era una reliquia reale e che il dibattito fosse non solo giusto, ma doveroso."Abbiamo fatto tutti i tipi di test negli ultimi 10 anni", afferma Pye. "Non solo ascoltando il parere degli esperti, ma utilizzando la tomografia computerizzata a raggi X, SEM... tutto ciò che potevamo immaginare, cercando di capire quello che avevamo di fronte.E a tutto questo ancora non abbiamo una spiegazione scientifica, questo è davvero insolito".Gli esperti hanno stabilito infatti che il cranio non corrisponde a nessuna malattia deturpante nota alla medicina, come idrocefalia o sindrome di Crouzon, dove la pressione sulla testa del liquido nelle pareti, gonfia la cavità della testa in modo caratteristico.Inoltre, il team di "Starchil Project" ha individuato una serie di anomalie che distinguono il cranio oggetto dello studio da tutti gli altri esemplari noti:• L'osso è più sottile e più duro di quello che dovrebbe essere (composizione chimica più simile allo smalto dei denti che quella di ossa normale).
• Ci sono rare fibre dure (sconosciuta in altre specie sulla Terra) incorporate nella matrice ossea.
• Le loro orbite sono molto diverse dalle orbite dei normali esseri umani (molto superficiali, limitando il movimento degli occhi).
• Non vi è traccia dei seni frontali, quando tutti gli esseri umani hanno sempre almeno le tracce della loro presenza.
• Non hanno arco sopracigliare frontale, che si trova in tutti i primati superiori.
• L'orecchio interno è almeno due volte la dimensione normale dell'orecchio umano.
• Secondo le proiezioni di inserimento, il collo sarebbe ovale, e misurerebbe solo la metà delle dimensioni di un collo umano normale.
• Il foro occipitale, l'apertura attraverso l'osso che corre verso il basso, si sposta verso il centro del cranio, piuttosto che indietro, fatto che cambia il punto di equilibrio della testa.
• Per le piccole ossa temporali, i muscoli della masticazione sono il 50% più piccoli di quelli degli esseri umani.
• Oltre alla consueta cavita dentaria, la mandibola ha molti denti in attesa di spuntare verso il basso, cosa che non esiste negli esseri umani.
Insomma le anomalie sono importanti, multiple e geneticamente incongruenti con la razza umana. Lo dicono i genetisti indipendenti, (oltre 50 nel corso degli anni) che hanno analizzato i teschi.
Nel corso del 2010, il professor Pye ha inoltre reso noti i risultati sul genoma del Bambino dello Stelle.
Secondo Pye, un genetista il cui nome resta anonimo per motivi di sicurezza, ha riportato che sia il DNA paterno e materno possono appartenere a una razza aliena, e che il DNA mitocondriale normale rilevato apparterrebbe ad una madre umana che ha solo eseguito la funzione di "donare" un uovo "biologico", senza fornire DNA cromosomico, una tecnica usata oggi in laboratori avanzati.
La leggenda del "Starchild"Secondo una credenza diffusa dai nativi della zona dove è stato trovato il cranio, si racconta la leggenda di esseri dalle stelle, che periodicamente scendevano sulla Terra, per fecondare donne che vivevano in villaggi isolati. Quando le donne davano alla luce l'oggetto della loro fecondazione, quegli esseri tornavano a reclamare le uova, per portale verso lo spazio.La convinzione coincide con l'origine misteriosa del cranio, anche se l'accettazione della comunità scientifica rimane ancora controversa come al di fuori di una constatazione reale.Secondo Pye, accettare l'autenticità della provenienza del Starchild significa riscrivere la storia dell'umanitàcompletamente. Non è un passo semplice, è normale che ci siano grossi ostacoli.
Questa storia è molto lontana da una conclusione certa, e nessuno può considerare oro colato le parole di Pye, ma bisognerà confutare le sue tesi, o dare nome e data ai suoi reperti, perchè l'umanità ha diritto di sapere, e a differenza di molte storie completamente campate per aria, quella dei bimbi delle stelle ha discreti appigli scientifici.

lunedì 1 agosto 2011

IL POZZO DEL TESORO DI OAK ISLAND


La piccola isola di Oak si trova nel territorio canadese della Nuova Scozia ed è divenuta famosa a causa della scoperta di un misterioso pozzo in cui si suppone possa essere nascosto un tesoro. La vicenda ha inizio nel 1795 quando un giovane trova un misterioso pozzo nella parte orientale dell’isola. Da quel momento inizia una forsennata caccia al tesoro nel corso della quale gruppi di ricercatori investono grosse somme di denaro per raggiungere il fondo del pozzo. Le vicende sono riassunte in questo filmato (16 minuti) realizzato unendo vari spezzoni tratti dal un documentario andato in onda su La7 nell'ambito della trasmissione Stargate.
Di recente, alcuni ricercatori hanno sostenuto che il pozzo potrebbe essere stato costruito dai cavalieri Templari approdati sulle coste del Canada alla fine del 1300 al fine di nascondere il famoso tesoro prelevato al tempo delle Crociate dal tempio di Gerusalemme e di cui faceva parte anche il mitico Santo Graal; oppure, per riprendere la tesi citata del documentario secondo la quale il pozzo poteva essere una tomba, per nascondere una prestigiosa sepoltura come ad esempio quella di Maria Maddalena. Gli elementi a favore di questa teoria sono però molto deboli e fanno riferimento ad alcuni simboli trovati sull’isola di Oak e alla Cattedrale di Rosslyn in Scozia.

Fred Nolan, proprietario di una parte dell’isola, avrebbe scoperto nei pressi del pozzo alcune rocce a forma di cono disposte a formare una grande croce cristiana lunga oltre 250 metri: questo per alcuni sarebbe un indizio lasciato dagli antichi cavalieri del tempio.
Nella Cattedrale di Rosslyn si trovano due colonne che contengono, tra le varie sculture, anche le raffigurazioni delle piante di mais e aloe che erano sconosciute in Europa prima del viaggio in America di Cristoforo Colombo. La cattedrale fu edificata nel 1450 dal conte William Saint Claire i cui antenati erano legati ai Templari: un conte partecipò alla prima Crociata mentre una donna di famiglia sposò il fondatore dell’ordine, Ugo di Payns. All’inizio del 1300, per sfuggire alle persecuzioni della Chiesa, la flotta dei Templari avrebbe potuto trovare un rifugio in Scozia, a quel tempo in guerra con il Papa. Secondo la teoria del viaggio dei Templari in Canada, il nonno di William, Henry Saint Claire, si imbarcò con i cavalieri che, condotti dal navigatore veneziano Antonio Zeno, sarebbero approdati sulle coste canadesi nei pressi dell’isola di Oak, dando il nome di Nuova Scozia alle terre appena scoperte.
Secondo altri, i pirati, i celebri banditi del mare, altri non sarebbero che i Templari sfuggiti alle persecuzioni e costretti alla clandestinità. I famosi tesori dei pirati non erano altro che le enormi ricchezze accumulate dall’ordine in molti anni di attività, a partire dal mitico tesoro del Tempio di Gerusalemme. L’isola di Oak avrebbe potuto essere un nascondiglio ideale per queste smisurate ricchezze. Si tratta evidentemente di teorie non supportate da alcuna prova storica. I tesori hanno sempre affascinato l’uomo ma chissà se questa tradizione è basata solo su racconti leggendari o esiste un fondamento di verità…