L'ente spaziale americano ha pubblicato, tramite l'Accademia Nazionale delle Scienze, un dossier nel quale si parla esplicitamente dei rischi cui potrebbe essere sottoposto il pianeta a causa di una serie di eventi catastrofici che si verificheranno entro il 2012 caratterizzati da tempeste solari e sciami meteoritici.
È di fatto iniziata da tempo la raccolta e la conservazione di sementi in una base sotterranea costruita nell'isola di Svalbard situata a metà strada tra la Norvegia e il Polo Nord.
L'ambiente sotterraneo a longarbyen, capitale dell'arcipelago delle Svalbard, nel Mar glaciale Artico, a 640 chilometri a nord ovest delle coste norvegesi, tra il 78esimo e l'80esimo grado di latitudine, a 1200 chilometri dal polo Nord, consiste in un tunnel di centoventi metri all'interno di una montagna coperta per due terzi dai ghiacci, a circa 130 metri sopra il livello del mare.
Un sito che permette la conservazione dei campioni grazie al permafrost e allo spessore della roccia, nel caso di mancanza di elettricità. Una scelta accurata per la massima protezione delle colture alimentari. Verranno così conservati circa tre miliardi di sementi di tutte le varietà vegetali comprese quelle più rare. Conservate in fondo a un tunnel di 80 metri all'interno della montagna, ricchissima di carbon fossile.
Una "banca" di semi scavata nel granito, chiusa da due portelloni a prova di bomba con sensori rivelatori di movimento, speciali bocche di aerazione, muraglie di cemento armato spesse un metro con l'obiettivo di preservare la biodiversità del pianeta.
Come ha dichiarato Ola Westengen, coordinatore Global Crop Diversity, che ha avuto un ruolo chiave per la pianificazione del deposito, "Non esiste un luogo sulla Terra che sia sicuro al cento per cento. Ma le Svalberd considerando la situazione politica, sociale ed ambientale, sono l'alternativa più sicura."
Ufficialmente il governo norvegese ha finanziato il costo dell'intera opera; ma secondo Maurizio Blondet in un suo articolo reperibile in rete dal titolo "Rockefeller si fa l'Arca di Noè. Cosa ci nasconde?", citando William Engdahl come fonte primaria, finanziatore principale sarebbe la Fondazione Rockefeller, insieme alla Monsanto, alla Syngenta, alla Pioneer Hi-Bred (che studia OGM per la multinazionale chimica DuPont) ed a Bill Gates che, attraverso la "Bill & Melinda Gates Foundation", fornisce al progetto 30 milioni di dollari l'anno.
Lecito che Blondet si chieda cosa si cerca di nascondere.
Secondo le ricerche svolte dalla NASA sembra possa ripetersi l'intensa tempesta solare che nel 1859 produsse un black-out delle tecnologie di comunicazione negli Stati Uniti e in Europa. Oggi un evento simile potrebbe causare uno sconquasso economico e sociale più catastrofico: almeno da quanto affermato dai ricercatori dell'Accademia nazionale delle scienze, che hanno condotto lo studio commissionato dall'ente spaziale americano.
La "fase attiva", che il Sole attraversa ogni 11,11 anni, stavolta potrebbe generare tempeste magnetiche capaci di mettere fuori uso i satelliti, di minacciare la sicurezza degli astronauti, distruggere i sistemi di telecomunicazione e quelli di distribuzione dell'energia e di conseguenza interrompere la distribuzione dell'acqua potabile, col deperimento dei cibi e di molte medicine nel giro di 24 ore, interrompere il riscaldamento o il condizionamento dell'aria. Sarebbero bloccati i servizi telefonici, i trasporti, i rifornimenti di carburante. Daniel Baker, direttore del Laboratorio di fisica atmosferica e spaziale dell'Università del Colorado, ipotizza l'interruzione dei servizi d'emergenza e la perdita del controllo delle difese sulle tecnologie più delicate. Vanno quindi rafforzate le strutture vulnerabili e sviluppati sistemi avanzati per la previsione delle tempeste solari, in conseguenza all'estesa nostra dipendenza da tecnologie avanzate sensibili ai fenomeni spaziali.
È naturale chiedersi se tale fenomeno si possa essere verificato in un tempo lontano, diciamo 12.000 anni fa circa, con una violenza da azzerare la civilizzazione e spingere tale civiltà a segnalare ai posteri la possibilità del ripetersi del disastroso fenomeno naturale, inevitabile, erigendo monumenti ben visibili, durevoli, significativi come, ad esempio, quelli presenti nella piana di Giza.
Ci ricordiamo che - in occasione di un paio di conferenze riguardo ad una ipotetica catastrofe verificatasi in tempi remoti, che può aver spinto un'antica civiltà ad erigere la Grande Piramide presente a Giza e, quanto riportato in seguito, nell'articolo "Passato e futuro: La Grande Piramide", è stato fatto cenno ad una ipotesi interessante dove si dipinge uno scenario fantastico, ma non impossibile, di un'antica civiltà evoluta tecnologicamente, in possesso di notevoli conoscenze astronomiche, che scopre la sovrapposizione ciclica dei campi elettromagnetici solari.
Circa ogni 18.900 anni, infatti, tali campi si sovrappongono, causando un'inversione magnetica solare che porta ad un ribaltamento magnetico terrestre. Quando il campo magnetico solare cambia direzione tende a sbilanciare la Terra dal suo asse, esponendola a terremoti, inondazioni ed eruzioni vulcaniche.
Quel popolo non può evitare il disastro, ma i sopravvissuti decidono di avvertire le civiltà future riguardo al fenomeno e progettano di lasciare un messaggio costruendo qualcosa che il tempo non possa distruggere facilmente. Scolpiscono un monolite, che affiora nella fertile pianura, dando forma ad un gigantesco Leone che osserva all'orizzonte il sorgere dell'omonima costellazione; indicando così il momento dell'inizio di una nuova epoca.
Devono avvertire che la catastrofe è legata al ciclo delle macchie solari, la cui durata è di 11,1 anni. Di conseguenza innalzano tre Piramidi in modo che la loro distanza dal Leone corrisponda a 111,111 gradi precessionali stabilendo un riferimento al ciclo delle macchie solari.
Inseriscono nella piramide più grande dei "condotti" facendo in modo che 8.000 anni dopo, cioè nel 2450 a.C., risultino allineati con alcune stelle; il numero 8000 diviso per 72, valore del grado precessionale, fornisce 111,111.
Non solo. Nel costruire le Piramidi fanno in modo che esse riproducano sulla Terra la posizione delle tre stelle della cintura di Orione; chi leggerà il messaggio saprà che all'epoca della costruzione, nel 10.450 a.C., risultava spostata più in alto di 111,111 gradi rispetto alla sua posizione perché saranno trascorse 5 fasi e si avvicinerà il completamento del relativo ciclo di 18.900 anni solari.
Edificano la Grande Piramide, la rivestono di calcare bianco, in modo che risplenda al Sole e sia visibile da lontano, la ricoprono di iscrizioni che narrano l'evento disastroso, spiegano la funzione del monumento e cosa accadrà nel futuro.
Le piramidi creeranno una cupola di energia di smisurate proporzioni, idonea a salvare tutto quanto si trova al suo interno?
Oggi sappiamo che un ciclo di macchie solari si compie in 187 anni e 20 cicli corrispondono a 1.366.040 giorni, un collegamento alla data di inaugurazione del Tempio della Croce di Palenque (1.359.540).
Non erano i soli a conoscere tale fenomeno. La cosa era conosciuta dai Sumeri, dagli Hopi, dai Maya.
Considerando che la distanza massima fra Giza da Teotihuacan è metà della circonferenza terrestre, la sezione aurea di tale distanza è 12.360; in realtà 12.320 chilometri separano le due città. Per caso la loro localizzazione dipende da un unico progetto?
Il Viale dei Morti è allineato con il vecchio Polo Nord con un errore di soli 2 gradi.
I Maya imputavano lo spostamento dei Poli terrestri proprio all'inversione del campo magnetico solare di cui conoscevano la durata ciclica. Prestavano molta attenzione al ciclo di 260 giorni perché in tale periodo si sovrappongono i campi magnetici solari; il pianeta Venere veniva difatti osservato per tenere sotto controllo i cicli delle macchie solari, dato che dopo 20 cicli si verifica tale inversione.
Non è una coincidenza che il numero 260 moltiplicato per il valore del grado precessionale, ossia 72, fornisca, all'incirca, il numero di anni che intercorrono tra le sovrapposizioni dei campi elettromagnetici solari, cioè 18720.
Un ciclo quindi che si ripete e che produce un cambio nello scudo elettromagnetico che protegge il pianeta esponendolo a pericoli e a quella catastrofe segnalata dagli antichi, alla quale oggi crede anche la NASA.
Tutta la materia, corpo umano compreso, è composta di atomi, che vibrano secondo determinate lunghezze d'onda. La malattia è una alterazione di queste frequenze; ne abbiamo dimostrazione anche con le apparecchiature bioelettroniche di tutti i tipi.
Recenti studi nel laboratorio Europeo di ricerca sulle particelle sub nucleari hanno confermato che ogni particella sub nucleare è influenzata dalle variazioni lunari, terrestri e solari, alterazioni dei campi magnetici, macchie solari, terremoti, dai campi elettromagnetici, per cui abbiamo la dimostrazione che tutta la materia vivente è interagente con qualsiasi altra materia a livello sub atomico.
Non si può fare a meno di rammentare Pier Luigi Ighina e il suo "atomo magnetico": "L'atomo magnetico è ciò che tiene legata la materia e può risanare le cellule malate dell'uomo." Lo studioso controllava le nuvole e il tempo con il suo strano apparecchio formato da una pala di elicottero collegata a numerosi tubi. Ad Imola, intorno al circuito del Santerno, lo ricordano molto bene. Si dice che ogni volta in cui si svolgeva una gara automobilistica, o motociclistica, si manifestavano temporali, solo sul circuito, perché a Ighina dava fastidio il rumore prodotto dai bolidi.
Ighina non fu il solo a controllare il tempo; anche Reich, con il suo Cloudbuster, riusciva a controllare i fenomeni atmosferici.
Un dispositivo che interagisce con il clima modificando il bilancio energetico che esiste tra cielo e terra. Definito un aspira etere che punta i suoi tubi verso il cielo, crea un vortice di etere che dal cielo viene incanalato fino a raggiungere un deposito di acqua dove viene assorbito; in tal modo si crea un depressione "orgonica", un vortice verso il basso che porta con sé tutta l'umidità atmosferica condensando le nuvole e causando la pioggia. Un dispositivo ampiamente illustrato nel Web con tanto di istruzioni per costruirne uno a proprio uso.
La Terra è circondata da risonanze, che influenzano tutto ciò che vive o esiste su di essa, conosciute come le risonanze di Schumann. Vanno dai 7,83 Hz ai 32 Hz. La "Camera del Re" ha una risonanza di 30 Hz. Questo ci porta a riconsiderare la funzione della Grande Piramide. Può essere che la camera del re e la torre entrassero in risonanza grazie alle vibrazioni Schumann esterne della Terra.
Riassumendo quanto già ampiamente scritto in merito, sopra la Camera del Re vi sono cinque camere formate da strutture di granito o calcare. Una torre che non si trova in nessun altra piramide.
Le prime 4 camere sono strutture di granito uguale al soffitto della camera del Re, la quinta è una struttura di calcare.
La volta della prima camera è costituita da 9 travi di granito, nella seconda ne troviamo 8, nella successiva 9, l'ultima ha 8 travi; in tutto 49 travi tutte orientate a nord-sud.
Il tetto a spiovente comprende 24 travi a sbalzo di calcare orientate come le altre.
L'altezza totale è di 15 metri. La torre è inserita tra due gigantesche mura di calcare. Il peso totale è di 70 tonnellate.
Le travi perfettamente piatte sulla parte inferiore, risultano grezze nelle superfici superiori e di spessore disuguale. Presentano tutte profonde scanalature.
Per gli Egittologi la struttura serve a proteggere il tetto piatto della camera del re dal peso eccessivo della piramide; le camere avrebbero la funzione di scarico.
In realtà sostengono solo il loro peso; per alleggerire la struttura bastava porre il tetto spiovente direttamente sopra la camera del Re.
Al di là del significato religioso della serie dei tetti che formano il pilastro Djed, simbolo della colonna dorsale di Osiride, le travi dovevano risuonare, vibrare e interagire con quelle situate nel soffitto della camera del Re. Infatti la torre è una costruzione indipendente inserita in una struttura di calcare in modo da poter vibrare liberamente interagendo con il granito della camera sottostante.
Le 9 travi della camera del re pesano oltre 300 tonnellate, il pavimento non poggia sopra una muratura piatta ma su un rivestimento modulare in modo da ridurre l'area di contatto al minimo permettendo alle 21 pietre del pavimento di vibrare liberamente.
Il tetto spiovente facilitava la risonanza delle travi massimizzando la loro capacità di vibrare al minimo smorzamento.
Le variazioni nelle loro lunghezze, delle loro altezze e larghezze convalidano la funzione acustica.
In alcune travi sono presenti profonde scanalature come se si volesse accordare il granito alterando le sue dimensioni fisiche.
Il granito difatti è altamente risonante e i pezzi più grandi una volta colpiti emettono un suono chiaramente udibile.
Esperimenti sonici condotti nella "Camera del Re" hanno riscontrato una sensibilità alle frequenze molto basse grazie al quarzo contenuto nel granito.
Intorno a 90 Hz, partendo da 200, 20, ecc., modulando a 1,1 Hz/sec. è stata prodotta della vera energia.
Le camere sovrastanti funzionerebbero da cassa di risonanza modulando diverse frequenze. Il tutto diviene un grande diapason per riprodurre le frequenze della Terra e in tal caso i canali diverrebbero le canne di un organo che riprodurrebbe suoni diversi, data la forma e la lunghezza dei canali.
Un terremoto avrebbe rotto il meccanismo.
Il sarcofago ha esibito una svariata tipologia di risonanze corrispondenti a quelle ambientali. Il vento crea una vibrazione armonica compresa fra 16 e 0,50 Hz, di bassa frequenza non udibile all'orecchio umano, simile ad un accordo "Fa Diesis" che corrisponde al centro di risonanza della Terra, cosa testimoniata dagli antichi scritti egizi.
I blocchi sarebbero quindi accordati sulla frequenza della Terra Fa Diesis.
Gli sciamani americani intagliavano ossa e legno per fabbricare flauti che producevano la stessa nota: un Fa Diesis.
Un flauto, ritrovato da Leopoldo Batres nella Piramide del Sole a Teotihuacan, andato ovviamente perduto, sembra "producesse una scala musicale, a sette note, diversa da quella europea.
Nel nostro sistema "Solare", parola che qualcuno indica derivante dalle tre note "Sol La Re", risulta che la superficie del Sole corrisponda a un "Do Diesis".
Nel sistema vi sono due ottave, una dal Sole a Mercurio, la seconda da Mercurio a Plutone.
Il "Fa Diesis" corrisponde al punto di cambiamento del registro del soprano se il Do della scala è a 256 Hz, nel sistema solare vi è lo stesso concetto, cioè il Do musicale a 256 Hz è in "armonia" con l'ordine del macrocosmo del nostro sistema solare; nella "Tavola periodica degli Elementi", vi è lo stesso cambio di registro.
Nel 2012 si verificherà un cambio di registro nel sistema Solare?
7 Hz provocano frequenze volte al trascinamento del cervello e l'emissione di frequenze "Alfa" vengono usate nella terapia della musica per aiutare a diminuire lo stress nei pazienti.
Si narra che, sia Siemens, sia tale Cameron Verne, scoprirono un campo di energia intorno alla Grande Piramide. A un terzo dalla base, all'incirca nella stessa posizione della Camera del Re, gli effetti erano più intensi quando un lato era rivolto al nord magnetico in linea col campo magnetico della Terra.
Era stata scoperta l'energia, il potere della Piramide.
Il fisico Gohed dichiarò che quanto avviene all'interno del monumento contraddice tutte le leggi della scienza. Un girasole posto nella camera del Re gira in senso contrario.
Si racconta che la Piramide abbia il potere di rallentare l'inversione dei Poli magnetici che avviene al termine della precessione e di evitare all'umanità catastrofi naturali.
Anno 2012. Fine di un ciclo di 18.900 anni. 111,11 gradi precessionali. Una data controversa, il 10.450 a.C. La precessione degli equinozi, il grado precessionale di 72 gradi, 260 gradi.
Date, numeri, simboli, ere, avvenimenti ciclici, previsioni, profezie, racconti, leggende, miti.
Tutto fa pensare a una di quelle vicende che finisce con la fatidica frase "la storia si ripete", o "te lo avevo detto io...".
Nel senso che qualcuno nel passato l'aveva detto; aveva fatto di tutto per avvertirci, per dircelo, per segnalarlo.
In diversi modi, diversi popoli, Maya, Hopi, egizi, Sumeri, hanno lasciato segnali, indicazioni, testimonianze.
Non rimane che attendere.
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