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martedì 11 gennaio 2011

IL CASO FONTAINE(abduction)



E' una bufala? Il testimone è attendibile? Che interessi ha nel diffondere la sua testimonianza? Queste domande sono molto ricorrenti in ambito ufologico: non esiste caso celebre (vedi, per esempio, Coniugi Hill) nel quale il dubbio non sia stato in qualche modo protagonista.
Il caso di Frank Fontaine è stato al centro di molti dibattiti, ma alla fine la verità non è mai venuta a galla: per questo motivo abbiamo deciso di riproporre il caso, dopo anni che avrebbero dovuto essere chiarificanti riguardo le reali intenzioni dei tre testimoni. Passiamo però ai fatti.
La primissima mattina del 26 novembre 1979 (4:00 am) tre giovani amici (Frank Fontaine, Jean-Pierre Prevost e Salomon N'Diaye) sono stati protagonisti di un evento eccezionale classificato nella casistica delle abduction: il rapito, Frank Fontaine appunto, è un ragazzo disoccupato che diverrà famoso proprio per quanto raccontato sulla sua esperienza, ed è, forse, il personaggio meno credibile per i motivi che vedremo più avanti.
I tre giovani si erano dati appuntamento presso l'abitazione di Jean-Pierre, situata nella periferia di Parigi; si sarebbero recati ad un mercato che distava circa 40 chilometri, per vendere jeans e cercare di fare qualche soldo. Caricando le merci su una giardinetta "Ford Taunus" si accorgevano di una strana luce in lontananza: apparentemente, secondo i tre, si sarebbe trattato di un aereo in avaria e per questo motivo Jean-Pierre e Salomon corsero in casa a prendere una macchina fotografica.
Al loro ritorno videro l'impossibile: Frank, rimasto in macchina, era prigioniero di una nube che avvolgeva la macchina stessa, un qualcosa che cambiava forma fino alla sua scomparsa nel cielo. Intorno alle 4:30 Frank non c'era più.
I suoi amici raccontarono alla polizia l'accaduto e venne aperta un'inchiesta, che però non portò a grandi risultati: di rilevante solo la testimonianza di un tecnico d'auto (Ronald Varin), che assicurava di aver sentito rumori strani proprio all'ora della scomparsa. La notizia del caso si diffuse e in breve i fatti furono resi noti da tutti i mezzi di informazione.
Il 3 dicembre 1979 (4:30 am) Frank Fontaine ricomparve. Era confuso e stanco, aveva una lunga barba e in quello stato si presentò alla porta dell'amico Salomon. Entrato in casa questi gli spiegò l'accaduto (aiutandosi anche con i tanti giornali conservati) e i due si diressero immediatamente dalla famiglia Fontaine, con la quale discussero fino alle 7:30 sul da farsi. Tre ore, dalle 4:30 alle 7:30, di cui non si conosce alcun particolare preciso.
Come era da immaginarsi scoppiò il caos: l'ufologia era in fermento, gli psicologi insistevano per sottoporre Frank all'ipnosi regressiva, la polizia interrogava più volte i testimoni. A poco a poco Frank dichiarava di cominciare a ricordare qualcosa del suo rapimento. Continuarono per molto tempo gli interrogatori, i tre diedero l'impressione di essere sinceri ma alcuni particolari destarono sospetti:
- non accettarono mai di sottoporsi al test dell'ipnosi regressiva né, tantomeno, alla macchina della verità;
- una telefonata anonima era stata fatta ad una emittente radiotelevisiva per annunciare la ricomparsa di Frank Fontaine: la persona anonima, si scoprirà più avanti, era lo stesso Salomon;
- i testimoni avevano intenzione di scrivere un libro sulla loro esperienza: una fonte di guadagno, quindi o un’opportunità per salirt alla ribalta;
- avevano inoltre preteso dei soldi per farsi intervistare da un giornale (Paris Match);
- continuarono a ripetere schematicamente la loro storia senza mai scendere nei particolari.
D'altro canto i particolari a favore dei tre giovani sono molti di meno:
- quando dichiararono di aver guidato la macchina dovettero cessare la loro attività di venditori ambulanti (perché sprovvisti di patente di guida): questa professione era la loro maggior fonte di guadagno;
- sono apparsi sempre coerenti nelle loro testimonianze e non sono mai caduti in contraddizione;
- la loro testimonianza sembra poter trovare conferma nelle dichiarazioni di Ronald Varin, il tecnico d'auto che sentì strani rumori la sera del presunto rapimento.
In definitiva notiamo una netta predominanza di fattori che lasciano seri dubbi sulla veridicità della vicenda raccontata dai tre protagonisti. Il caso Fontaine, comunque, resta uno dei più conosciuti (e discussi) nell'ambito dei rapimenti. Lo abbiamo ripreso dopo 34 anni e non ci risulta che abbiano pubblicato alcun libro. Gli altri particolari sono ancora un mistero.

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