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mercoledì 14 dicembre 2011

I Segreti del KGB

Dossier riservato dei servizi segreti dell'ex URSS sugli NLO (UFO),
inoltrato nel 1991 al cosmonauta Pavel Popovich.
             Tutti i precedenti e una selezione della casistica ufficiale russa



Agli inizi di febbraio del 1994 i servizi di Intelligence sovietici avevano cominciato ad aprire i propri archivi e, con molto senso pratico, a venderne il materiale; in particolar modo alla CIA americana venivano svenduti i dossier sugli UFO. Si veniva così a sapere che nel 1965 ad Hanoi, per esempio, la contraerea sovietica aveva fatto fuoco contro un UFO in piena guerra del Vietnam e che addirittura l'UFO avrebbe risposto al cannoneggiamento con un raggio luminoso provocando duecento morti. (1) A parte ogni smentita, rapporti del genere sono stati sinora custoditi negli archivi dell'"Apparato", termine con il quale si indicano in gergo tutti i servizi segreti dell'ex URSS. L'Apparato ha sede in un enorme edificio di via Lubjanka a Mosca. Al quarto piano dello stabile c'è il quartier generale del vecchio KGB. Nel medesimo edificio si trova lo "Zapisky" (=Informazioni), il repertorio centrale dell'Intelligence, un servizio di archivi unico al mondo.
Là giacciono anche gli incartamenti sugli UFO, inviati dalla direzione del GRU (Glavnoie Razvedyvatelnoie Upravlenye), una sezione speciale del KGB il cui compito è quello di assicurare la protezione dei segreti militari. I documenti UFO raccolti pare si riferiscano a rapporti segretissimi sulla concreta possibilità dell'esistenza di una civiltà aliena interessata al pianeta Terra.
STALIN E L'ECO DI ROSWELL IN URSS
Già Stalin, avendo saputo del caso di Roswell nel 1947, aveva cominciato ad interessarsi all'argomento, commissionando un rapporto al responsabile dei primi programmi spaziali Serghiei Koroliev, al matematico Mytislav Keldish, al chimico Alexandr Topciep e a Igor Kurciatov, uno dei padri dell'atomica sovietica. Il verdetto di Koroliev era stato singolare: "Gli UFO non sono un'arma misteriosa degli avversari occidentali dell'URSS e dunque non rappresentano un pericolo per la sicurezza della patria". (2) Se dunque gli UFO non erano americani e quindi terrestri, chi li guidava? Esseri di altri mondi. Ciò che forse poteva essere in contrasto con la religione cristiana, non lo era con il materialismo dialettico. Infatti Marx addirittura prevedeva l'esistenza di altre intelligenze, e anche Mao ne era convinto. 
E il "cosmista" Bogdanov, celebre romanziere amico di Lenin e ideologo del bolscevismo, vagheggiava perfino una futura realizzazione del comunismo su Marte, chiamato "Stella rossa" (e di una stella rossa le armate sovietiche non portavano il simbolo sul berretto?). Altro cosmista comunista fu poi Platonov, i cui romanzi influenzarono il padre della cosmonautica (segretamente spiritista) Konstantin Ziolkovsky ed il geochimico Vernasky, nelle cui opere si trovano molti brani che preconizzano un'epoca "noosferica" di prossima venuta. Combattuto da Stalin, l'approccio del cosmismo ridivenne pubblico all'epoca dei voli spaziali e della distensione. E forse non è azzardato pensare che proprio la credenza nell'esistenza di altre vite extraterrestri abbia in buona parte incentivato i voli spaziali. Con il sogno inconfessato di portare il marxismo nell'universo. Il Vaticano, in fondo, suggerisce di fare la stessa cosa con il Cristianesimo (3) e non è forse casuale che il primo astronauta sovietico, Gagarin, nel corso del suo viaggio salutasse proprio Nikolai Roerich, noto pittore teosofista e cosmista. (4) Per contro, per molti anni negli ambienti scientifici sovietici la versione ufficiale sugli UFO fu che si trattasse di fenomeni naturali sconosciuti, versione, questa, costantemente ribadita dall'accademico Yuri Platov, articolista di "Selskaya Zhyzn" o Vita Agricola (5) e talvolta come prodotto della decadente mentalità capitalistica (per il ministro degli Esteri Molotov).
MINACCE ALL'UFOLOGO BORIS SHURINOV
Quantunque Gromyko e Rogers si fossero segretamente accordati per passarsi nel 1971 tutte le informazioni sugli UFO (6) e sebbene nel 1955 agenti del KGB e della CIA, riuniti a Ginevra, già avessero concordato un piano analogo, (7) per il regime gli UFO non potevano esistere. O meglio, non dovevano esistere agli occhi della popolazione. In realtà lo Zapisky continuava a ricevere dossier e in alcuni casi, come dopo l'avvistamento di UFO sopra Petrozavodsk, il 20 settembre del 1977, gli agenti segreti erano intervenuti violentemente per far tacere i testimoni e confiscare tutte le evidenze del fatto (foto, vetri fusi dal calore dell'UFO a bassa quota). Ora, più recentemente, il KGB ha venduto importanti dossier alla CIA, forse in virtù degli accordi del 1955. Secondo l'ufologo sovietico Boris Shurinov tali dossier contenevano importanti informazioni tecniche. Dopo aver svelato al "Mufon UFO Journal" e alla stampa americana e italiana la verità, Shurinov si è visto minacciare di morte per iscritto e, verso la fine di aprile del 1994, qualcuno ha tentato di bruciargli, con della benzina, la porta di casa. (8)  
Chi? Non si sa, ma è ovvio pensare al KGB che, al contrario di quanto si pensa, non è scomparso né è certo stato abolito, ma semplicemente si è trasformato. La denominazione odierna è FSB (Servizi di Sicurezza Federali). Il 23 dicembre 1993 il presidente Yeltsin annunciava l'abolizione dell'ultimo bastione del totalitarismo sovietico, il Ministero della Sicurezza, che per 75 anni, di pari passo col KGB, aveva spiato la vita dei sovietici. Pure, dei dipartimenti di quel ministero, è rimasto più che mai attivo il controspionaggio estero. "Per proteggere i nostri interessi nazionali", ha ribadito Boris Yeltsin. (9) E già in aprile il KGB aveva convocato una conferenza stampa ove alcuni responsabili quali il colonnello Alexandr Zhilin del dipartimento investigativo ed il generale Andrei Bykov, viceministro alle Telecomunicazioni, avevano denunciato il grave deficit, di mezzi e di uomini e avevano cercato di sfatare il mito della potenza del servizio segreto. Negando ad esempio di avere migliaia di spie ed informatori e lasciando intendere di essere meno fiscali di quanto sinora pensato. (10) Come mai allora il reporter del "Baltimore Sun", autore di una clamorosa intervista ad uno scienziato che si occupa di armi chimiche, era stato interrogato per la seconda volta, il giorno precedente, nella prigione di Lefortovo dal KGB? E per quanto riguarda quest'ultimo, non è forse vero che dietro le oltre 25 morti inspiegabili dei ricercatori inglesi della Marconi, impegnati in studi sugli UFO e sullo Scudo Spaziale, ci fosse la "Ionga manus" di Mosca? (11) Questo è quanto sinora accaduto dietro le quinte.
L'OPERATO DI ZHIGEL E KAZANTSEV
Ufficialmente gli scienziati, disinformati dal regime, si sono mantenuti scettici sull'argomento, più o meno come con i loro colleghi americani. Il 1967 però ha rappresentato un momento di rottura di questa tendenza. Un decreto governativo del 18 ottobre, difatti, dava vita alla Commissione Cosmonautica dell'URSS un organismo incaricato di studiare gli UFO. Cosa poteva aver prodotto un simile cambiamento? Le pressioni di due scienziati e ufologi convinti, i professori Felix Zhigel e Alexandr P. Kazantsev, entusiasti dell'ipotesi aliena e convinti che gli UFO ci avessero già visitato nella preistoria, probabilmente manipolando la nostra evoluzione. I due facevano così parte della Commissione, presieduta da Anatoli Stolyarov, generale delle Forze Aeree e dal dottor A.Tikhonov suo segretario.
UFO E ACCADEMIA DELLE SCIENZE SOVIETICA
La riuscita di una grande iniziativa era in parte merito di Zhigel che, in agosto, si era incontrato a Praga con i colleghi russi e americani, al Congresso dell'Unione Astronomica Internazionale. Là Zhigel, un po' a sorpresa, aveva dichiarato ad un giornalista sovietico che da più di 20 anni erano stati segnalati UFO sui radar e che parecchie celebrità del Paese erano state testimoni dell'evento. Per questo Zhigel ne aveva approfittato per chiedere una cooperazione internazionale. Dato che lui ed i suoi collaboratori possedevano già 200 rapporti. Sull'onda dello scandalo causato, il governo fu costretto a costituire una squadra di 20 scienziati, mentre la Polonia aderiva al progetto, creando una rete fra le stazioni meteo locali ed extranazionali. Per Zhigel "la documentazione raccolta suggeriva che il fenomeno UFO fosse reale e che non potesse essere scambiato per alcun fenomeno naturale conosciuto, tipo i fenomeni ottici dell'atmosfera". I risultati della Commissione del 1967 furono però molto elusivi (l'omologo ente diretto in USA dal Prof. Condon seguirà le stesse tracce), specie dopo l'episodio che segue.
Stolyarov, nel corso di una trasmissione televisiva, aveva mostrato numerose foto di UFO riprese da aerei; una di queste mostrava un ordigno circolare sormontato da una cupola. 
Ci si sarebbe aspettati un incentivo agli studi ed invece poco dopo il generale abbandonava misteriosamente le ricerche. Dicendo di essere malato. Il colpo mortale alla Commissione arrivò più tardi, quando il professor Kostantinov, vicepresidente dell'Accademia delle Scienze, dichiarava alla Pravda: "L'Accademia ha studiato il problema da vicino, in relazione alle apparizioni, prendendo in esame quanto scritto dai giornali e commentato dalla televisione sovietica sugli UFO e ha concluso che la propaganda fatta in URSS a proposito dei pretesi dischi volanti non ha nulla del carattere proprio della scienza: queste invenzioni non hanno alcuna base di serietà; gli oggetti osservati hanno un'origine ben conosciuta..."
Quale? Quel che è certo è il fatto che nel 1979 l'Accademia delle Scienze dell'URSS realizzava lo studio statistico L'OSSERVAZIONE DEI FENOMENI ATMOSFERICI ANOMALI IN UNIONE SOVIETICA, curato dai Prof. L. M. Ghindilis, D. A. Menkov e I. G. Petrovskaya dell'Istituto di Studi Cosmologici di Mosca sulla base dei dati raccolti fra il 1959 e il 1979 dal Prof. Zhigel; e che 10 anni dopo, a seguito di un ondata di segnalazioni senza precedenti, il muro del silenzio sul problema veniva finalmente sbrecciato oltre cortina.
Il crollo dell'URSS ha fatto il resto.

giovedì 1 dicembre 2011

Scoperta la Medusa"Immortale"



Fino alla fine dei tempi: è l’unico essere vivente che può definirsi «immortale», nel vero senso della parola. La medusa Turritopsis nutricula è capace di invertire il proprio ciclo biologico e di sfuggire così alla tappa finale del processo di invecchiamento, ovvero alla morte. Ora, la creatura dei mari si sta moltiplicando ad un ritmo inarrestabile. «E’ in atto un’invasione silenziosa nei nostri oceani», avvertono i ricercatori.
RITORNA GIOVANE - La scoperta di questo organismo, che potenzialmente può vivere in eterno, risale a qualche anno fa e fu fatta da un team di biologi dell’Università di Lecce. La piccola idromedusa dal nome scientifico Turritopsis nutricula misura un diametro di appena quattro-cinque millimetri. Una volta raggiunta la maturità sessuale e dopo essersi riprodotta, non muore, a differenza di tutti gli altri organismi similari, sostengono gli studiosi. Questa speciale medusa, invece, scende sul fondo e si ritrasforma nello stadio giovanile da cui era stata generata. Insomma, da polipo ridiventa nuovamente medusa, e viceversa. Un processo che in sostanza può definirsi «infinito». Per gli scienziati questo ringiovanimento è reso possibile, a livello cellulare, a causa di un fenomeno conosciuto come «transdifferenziamento». L’ovvia e inevitabile conseguenza è una proliferazione di questa creatura dei mari, affermano i biologi marini sull’inglese Telegraph. «Stiamo rilevando un’invasione silenziosa in tutto il mondo», ha detto Maria Maglietta, dell’istituto di ricerca tropicale Smithsonian a Washington. Questi predatori del mare, originariamente presenti nelle acque calde dei Carabi, si stanno diffondendo velocemente in tutti gli oceani, aiutati anche da «passaggi» inconsapevolmente offerti dalle navi.

domenica 6 novembre 2011

MK ULTRA OVVERO LA SCIENZA COME CRIMINE....QUANDO GLI ESSERI UMANI DIVENTANO CAVIE



ALLE ORIGINI DEL PROGETTO

Sin dal seconda guerra mondiale, i nazisti iniziarono a svolgere le ricerche coadiuvate dall’Istituto Medico Kaiser Wihelm di Berlino sul controllo mentale indotto da trauma. Grazie al Progetto Paperclip,con il quale il governo statunitense promosse la risistemazione di circa 2000 nazisti d’alto livello negli U.S.A., gli studi sulla tecnologia di programmazione del controllo mentale avanzarono rapidamente.
A partire dal secondo dopoguerra, industrie private, strutture militari, e gli apparati politici degli U.S.A. e dell’ex U.R.S.S. hanno finanziato e gestito esperimenti occulti sul controllo delle masse.
Il 1° giugno 1951, alti ufficiali dell’esercito e dell’Intelligence degli Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna, convocarono un piccolo gruppo di psicologi ad un meeting segreto all’Hotel Ritz-Carlon di Montreal, per discutere le “tecniche comuniste di controllo del pensiero”. I ricercatori occidentali erano convinti che il successo comunista dovesse essere il frutto di alcune misteriose e sensazionali scoperte scientifiche. Fu così che nel successivo mese di settembre, gli scienziati americani, pianificarono un programma top secret sulla modificazione del comportamento umano: MK ULTRA

IL PROGETTO MK ULTRA

Il progetto Mkultra consisteva in tutta una serie d'attività svolte dalla CIA tra gli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso che avevano come scopo quello di influenzare e controllare il comportamento delle persone (controllo mentale).
Uno degli scopi del progetto fu quello di modificare il livello di percezione della realtà di alcune persone, costringendole a compiere atti senza rendersene conto; un altro degli scopi del progetto era quello di creare degli assassini inconsapevoli (candidati Manciuriani).
Nel 1977, grazie alla legge sulla libertà d'informazione, furono derubricati alcuni documenti che testimoniavano la partecipazione della CIA al programma.
Il progetto fu portato all’attenzione dell’opinione pubblica per la prima volta dal Congresso degli Stati Uniti e da una commissione chiamata Rockfeller Commission. Tale commissione pubblicò un documento che diceva: “Il direttore della CIA ha rilevato che oltre 30 università sono coinvolte in un programma intensivo di test che prevede l’uso di droghe su cittadini non consenzienti appartenenti a tutti i livelli sociali, alti e bassi, nativi americani e stranieri. Molti di questi test prevedono la somministrazione di LSD. Almeno una morte, quella del Dr. Olson, è attribuibile a queste attività”.
Il progetto MK ULTRA fu ordinato dal direttore della CIA Allen Dulles il 13 aprile 1953, nel 1964 fu rinominato MK SEARCH poiché si stava specializzando nella creazione del cosiddetto siero della verità, sostanza che sarebbe stata poi usata per interrogare gli appartenenti al KGB. Dato che quasi tutti i documenti riguardanti l’MK ULTRA sono stati distrutti è in pratica impossibile poter ricostruire tutte le attività svolte nell’ambito di questo progetto.
I documenti recuperati fanno presupporre, con sufficiente margine di certezza, che la CIA abbia usato radiazioni e LSD al fine di controllare le menti delle cavie. Le vittime erano dipendenti della CIA, personale militare, agenti governativi, prostitute, pazienti con disturbi mentali e gente comune; il tutto con lo scopo di verificare che tipo di reazione avessero queste persone sotto l’influsso di droghe e altre sostanze.
Il Dottor Sydeny Gotlieb, l’ideatore di tutti gli esperimenti, era solito anche torturare le vittime aggiungendo alla normale dose di droga anche rumori molesti o costringendoli ad ascoltare frasi offensive.

GLI ESPERIMENTI

Ormai è noto che dalla fine della seconda guerra mondiale negli U.S.A., la Commissione per l’Energia Atomica, il Dipartimento della Difesa, le Forze Armate, la CIA e le altre agenzie si sono serviti di detenuti, tossicodipendenti, pazienti psichiatrici, studenti di college, militari e gente comune, in una serie impressionante di esperimenti per valutare gli effetti delle radiazioni, dell' LSD e del gas nervino, fino a l’applicazione di violenti shock elettrici e prolungati “stati di deprivazione sensoriale”. Solo poche, di queste cavie umane, sapevano a cosa andavano incontro; la maggioranza ne era totalmente inconsapevole e non immaginava neppure di far parte di un esperimento.
In seguito il programma MK ULTRA diventerà noto, per i suoi studi pionieristici sull’LSD, spesso condotti su detenuti o frequentatori di bordelli organizzati e gestiti dalla CIA. Gli esperimenti nei bordelli, noti come Operation Mindnight Climax, prevedevano l’uso di specchi semitrasparenti che permettevano agli agenti di osservare gli effetti dell’LSD sul comportamento sessuale. Ironia della sorte, nell’ambito del programma di tanto in tanto i funzionari governativi aggiungevano LSD ai drink dei colleghi e uno dei risultati sarà il suicidio per psicosi del dottor Frank Olson.
In un' udienza del 1977, l’allora direttore della CIA Stanfield Turner disse di aver constatato l’uso di sperimentazioni deprecabili e promise che la CIA stessa avrebbe fatto tutto il possibile per rintracciare ed informare le persone, una ad una, utilizzate negli esperimenti. La verità è che memorandum interni e deposizioni rese da agenti della CIA in un processo contro l’agenzia hanno rilevato che delle centinaia di “soggetti da esperimento” usati nel programma CIA di controllo della mente, noto come MK-ULTRA, solo 14 furono informate e solo uno fu risarcito. A queste 14 persone, a loro insaputa, era stato somministrato LSD dagli agenti della CIA, nel novero di test sugli effetti di questa droga in uno scenario “realisticamente operativo”.
Negli anni ’50 Cameron 1°, aveva sviluppato un metodo per trattare gli psicotici utilizzando quello che chiamava “rimodellamento” e “ricondizionamento psichico”. Cameron richiese alla Society for the investigation of Human Ecology (un ente di copertura della CIA creato per supportare la ricerca sul controllo del comportamento) l’approvazione di una procedura consistente nella distruzione di modelli continuativi del comportamento dei pazienti per mezzo di elettrochock particolarmente intensi (rimodellamento) e, in alcuni casi, con massicce dosi di LSD. Il trattamento prevedeva sedute consistenti nell’ascolo forzato (16 ore al giorno per sei o sette giorni) di messaggi registrati, mentre il paziente era tenuto in parziale isolamento sensoriale. Nella sua petizione, Cameron, proponeva di provare una varietà di droghe, incluso il curaro da paralisi, come parte di una nuova tecnica di “disattivazione del paziente”.
La CIA attraverso l’Human Ecology Society, fornì una sovvenzione di 60.000 dollari. Nove pazienti ricoverati per cure antidepressive, alcolismo e altri problemi c/o l’Allan Memorial Institute intentarono una causa contro la CIA nel 1979. Una paziente, Rita Zimmerman, fu “rimodellata” con 30 sedute di elettroshock, seguite da 56 giorni di sonno indotto da droghe, il che sfociò in una sindrome da incontinenza. Altri soggetti invece, subirono danni permanenti al cervello, persero il lavoro o in ogni caso la loro salute peggiorò.

GLI ESPERIMENTI NELLE FORZE ARMATE USA

Indicativo è il caso di L. Gamble ufficiale dell’aeronautica statunitense, nel 1957 volontariamente prese parte ad un test dell’Army Chemical Warfare Laboratories (i lavoratori militari). Era stato informato che avrebbe provato maschere antigas e dispositivi di protezione. Invece, come poi apprese nel 1975, a lui e ad altri 1000 soldati era stato amministrato l’LSD. Gamble cominciò ad accusare perdite di memoria, periodi di grande depressione, ansia e comportamento violento. Tentò il suicidio nel 1960, perse il suo nullaosta di sicurezza top-secret e si congedò anticipatamente nel 1968.
Quando poi venne a sapere che aveva ingerito LSD, chiese di essere risarcito. Il Dipartimento della Giustizia rifiutò la sua richiesta perché non pervenuta in tempo utile, l’Amministrazione dei Veterinari gli negò i contributi d’invalidità, perché l’uomo non presentava segni d’invalidità permanente.
Il governo USA addusse diverse motivazioni per giustificare gli esperimenti, da progetti tesi al discredito di politici stranieri, all’addestramento di speciale personale militare. Le forze armate hanno esposto 3000 soldati al BZ, un potente allucinogeno allora sviluppato come arma chimica, una droga che attacca il sistema nervoso, causa vertigini vomito e paralisi.
I primi esperimenti sul controllo del comportamento facevano parte di un progetto della Marina del 1947, chiamato Operation Chatter per individuare e testare “i sieri della verità”, simili a quelli usati nell’U.R.S.S. per interrogare le spie. Tra i farmaci provati su soggetti umani, la mescalina e la scopolamina, un depressore del sistema nervoso centrale. Nel 1951 questo progetto fu rinominato Artichoke con l’avvio di esperimenti medici su soggetti umani per provare su soggetti umani l’efficacia di LSD, il pentotal e l’ipnosi negli interrogatori.
In uno studio realizzato nel 1952 dalla commissione governativa Psychological Strategy Board. Si predispose un programma di ricerca sul controllo del comportamento. Gli esperti, dopo avere definito il lavaggio del cervello adoperato dai comunisti “una serie minaccia alla specie umana”, sollecitarono l’impiego di droghe e shock elettrici negli studi clinici da condurre in condizioni di segretezza. Nello studio si discuteva persino il potenziale uso della lobotomia arguendo che “se fosse stato possibile sperimentarla sui membri del Politburo, la Russia non sarebbe stata più un problema”, nonostante vi si sottolineasse che le cicatrici chirurgiche rendessero il suo impiego proibitivo.
Nel 1955, le Forze Armate promossero una ricerca alla Tulane University attraverso la quale nel cervello di individui affetti da turbe psichiche furono introdotti elettrodi per misurare gli effetti di droghe psichedeliche. In altri esperimenti, dei volontari furono tenuti in camere di deprivazione sensoriale per almeno 130 ore, bombardati con rumori di fondo e messaggi subliminali fino all’insorgere in loro dei primi sintomi allucinatori. Tutte questo aveva l’obiettivo di “riconvertire” gli individui sottoposti a questo trattamento.

Il PROSEGUIMENTO DEL PROGETTO

Nel 1966 la CIA avvia il progetto MK SEARCH per sviluppare e provare non solo tecniche di uso di materiali biologici, chimici e radioattivi nelle operazioni segrete, ma anche farmaci in grado di generare cambi prevedibili nel comportamento e nella psicologia dell’uomo.
La CIA e l’Edgewood Arsenal Research Laboratories avviano un ampio programma per creare farmaci in grado di influenzare il comportamento umano. Il programma include i progetti OFTEN (che studia tossicologia, trasmissione ed effetti comportamentali dei farmaci sugli animali e l’uomo) e CHICKWIT (che raccoglie informazioni sullo sviluppo di farmaci europei e asiatici).

LE RILEVAZIONI UFFICIALI

Le vittime da tempo denunciarono tutto quello che avevano subito. Alla fine sembrava che qualcosa cominciasse a muoversi quando nel 1994 Clinton creava l’ACHRE (Advisory Commission on Human Radiation Experiments) che nel suo ACHRE Report rileverà i terribili esperimenti condotti nel periodo della cosiddetta Guerra Fredda 3°.
Il 15 marzo 1995, dinanzi all’ACHRE, le vittime, comprese quelle che erano state usate in età infantile, fornirono testimonianze raccapriccianti e affermarono che durante gli esperimenti della CIA furono sottoposte a radiazioni e/o lavaggio del cervello, ipnotizzate, drogate torturate psicologicamente, minacciate e persino violentate. Le raccapriccianti dichiarazioni includono:
- la testimonianza di Cristina De Nicola, secondo cui il “dottor B” aveva condotto a Tucson (Arizona) esperimenti sul controllo della mente usando, farmaci, iniezioni e rappresentazioni postipnotiche ed esperimenti di irradiazione sul collo, gola e utero. Gli esperimenti erano cominciati quando Cristina aveva 4 anni.
- La testimonianza di Claudia Mullen, secondo cui il dottor Sideny Gottlieb (sempre lui) aveva usato prodotti chimici, radiazioni, ipnosi, farmaci, isolamento in vasche di acqua, privazione del sonno, scosse elettriche, lavaggio del cervello e abusi emotivi, sessuali e verbali nel quadro di esperimenti sul controllo della mente che avevano l’obiettivo di trasformarla, da quando era solo una bambina, in una “spia perfetta”. Secondo le dichiarazioni rese al comitato, i ricercatori avevano giustificato gli abusi dicendole che stava servendo il suo paese “nel suo coraggioso sforzo di combattere il comunismo” (è proprio vero l’anticomunismo ,come una volta il patriottismo, è il rifugio delle canaglie).
- la testimonianza di Suzzane Starr, secondo cui “un dottore, ritirato dall’esercito, aveva prelevato bambini dalle montagne dl Colorado per esperimenti”. Poiché parte del gruppo Suzanne era stata sottoposta a esperimenti che includevano privazioni ambientali fino alla psicosi forzata, iniezioni, abusi sessuali, frequenti sedute di elettroshock e controllo della mente. “Ho lottato contro messaggi programmati autodistruttivi per suicidarmi, so che cosa è un messaggio programmato e non lo seguo”, dichiarò al comitato a proposito degli effetti a lungo termine, anche in età adulta, degli esperimenti.
L’ex presidente degli Stati Uniti d’America Clinton, nel 1995, dopo le proteste del Comitato dei sopravvissuti agli esperimenti di controllo mentale su esseri umani ha chiesto pubblicamente scusa al paese ed alle vittime di questi esperimenti, affermando che non se ne sarebbe più fatto uso.

ALTRE RILEVAZIONI: LA PROGRAMMAZIONE DI ASSASSINI

Il capitano John McCarthy delle Forze Speciali dell’Esercito U.S.A., che a Saigon conduceva gli squadroni della morte della CIA durante la guerra del Vietnam, disse ad un suo amico, Mike Ruppero del Dipartimento di Polizia di Los Angeles, che MK ULTRA è un acronimo della CIA che ufficialmente significa Manufacturing Killers Utililizing Lethal Tradecraft Requiring Assasination (Creazione di assassini con l’utilizzo di omicidi necessitanti destrezza letale), l’ossessione della CIA di produrre assassini programmati tramite MK ULTRA conteneva più di 149 sottoprogrammi che spaziavano in diversi campi quali la biologia,la farmacologia, la psicologia fino alla fisica laser e all’ESP (Extra Sensoria Perception).
Recentemente, nuove prove inducono a credere che le tecniche di programmazione indotte da trauma comprendano l’induzione deliberata di Disordine da Personalità Multipla (MPD) in soggetti non consenzienti ovvero in cavie umane.
L’MPD è stato riclassificato dall’American Psychiatric Association in Disordine di Identità Dissociativa (DID). La bibbia degli psichiatri il DSM/IV lo descrive come:
- la presenza di due o più stati di personalità distinte;
- almeno due di queste personalità o stati di personalità assumono ricorrentemente il controllo del comportamento dell’individuo;
- incapacità di richiamare alla memoria importanti dati personali la quale è tropo radicale per poter essere spiegata da normale smemoratezza;
- il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza o di una condizione sanitaria generica.
L’MPD prevede la creazione di personalità alter - personalità alternativa o loro frammenti che possono essere utilizzati per compiti specifici, personalità per attività illegali quali consegna di droga, messaggi (corrieri) o omicidi. Questi alter, sono racchiusi e compartimentati nella mente delle vittime tramite l’utilizzo di armi stordenti, droghe e ipnosi, che isolano i ricordi delle relative esperienze.

NON E’ FINITA

L’orrore degli esseri umani usati come cavie, per esperimenti nello stile di Mengel, non e finita, un esempio tra i tanti: nel 2004 nel documentario dal titolo Guinea Pig Kids, il reporter Jamie Dioran rileva che i bambini degli ospizi di New York sono stati usati dal 1988 come cavie inconsapevoli per sperimentare i farmaci per l’AIDS.
In un documento che ha dell’incredibile (pubblicato da Nexus New Times edizione italiana. 6 Luglio-Agosto 1996), si elenca tutta una serie di fatti per una causa contro la NSA ( L’originale del documento, avverte la rivista, è depositato presso la Corte di Washington DC) intentata da Hohn St Clair contro la NSA, Ft George G. Mead, Maryland (Causa Civile 92-0449).
Nel documento si afferma: “Il DOMINT della NSA ha la capacità di condurre operazioni di controllo psicologico occulto… tiene sotto controllo tutti i PC e altri computer venduti negli USA …(…). La NSA dispone di attrezzature elettroniche esclusive che analizzano a distanza l’attività elettrica negli esseri umani (…) la NSA registra e decodifica mappe del cervello individuali (relative a centinaia di migliaia di persone)…. (…) Discorsi, suono a 3D ed audio sublimali possono essere inviati alla corteccia del cervello del soggetto… e immagini.. alla corteccia visiva: l’RNM può alterare le percezioni, gli stati d’animo ed il controllo motorio…>.
Sembra fantascienza, ma ormai è noto che la CIA fece degli studi sulla psico-elettronica. Questo tipo di esperimenti interessò il ben noto neurofisiologo (e nazista democratico) Delgado che affermò nel 1966, che: “il movimento, le emozioni e il comportamento potevano essere controllati da forze di natura elettrica” il che di conseguenza comporta l’osservazione (da criminale qual’era) che “gli esseri umani possono essere controllati come i robot, premendo dei bottoni”. Il successivo salto di qualità portò alle microonde e al loro impiego per ottenere effetti più marcati di influenzamento della mente umana.
L’orrore continua perché la situazione attuale caratterizzata dalla crisi generale del capitalismo, dal ricorso alla guerra imperialista di predazione, e dalle guerre popolari (a partire da quella guidata dal Partito Comunista del Perù) come segno più avanzato della rivoluzione proletaria mondiale, diventa una necessità da parte della Borghesia Imperialista di un maggior controllo sociale all’interno dei paesi imperialisti. Dicevano Philippe Labarde e Bernard Maris in un loro libro: “La predizione di Marx (una grande società monopolista in ogni settore, una per l’auto, una per la TV ecc. e un mondo costituito da Bidonville) non è tanto stupida. Pensiamo a Alvine Tofler, secondo cui il XXI secolo assisterà alla trasformazione del mondo in una bindoville e a una senzazionale crescita delle disuguaglianze. E confidiamo che i chip elettronici faranno regnare l’ordine meglio di quanto facessero la truppa a guardia dei pozzi ai tempi di Germinal.” (pag. 109 ,"O la borsa o la vita", la grande manipolazione dei piccoli azionisti, Ponte alle Grazie, 2001, P. Labarde B. Maris).

sabato 29 ottobre 2011

LA VERA STORIA DI ANNALIESE MICHEL


Questa e´ la vera storia di Anneliese Michel
Una storia che diede uno shock alla Germania, e fece tremare la citta´ del Vaticano in quei anni.
Questa storia la sento sin da ragazzino. Mi ha sempre interessato e incuriosito.
E adesso voglio riportarla nel mio Blog:
Per farlo mi aiuto con dati tratti da Wikipedia e diversi siti internet che parlano di Anneliese. In piu´ ricordi delle croniche e file.
L'accaduto:
Anneliese Michel nacque nel settembre del 1952, e morí nel 1 Luglio del 1976 a Klingenberg am Main. Lei era una cattolica tedescha, che mori´ a causa di forte denutrizione. La sua morte fece grande scalpore, perche nei mesi prima della sua morte, due preti cattolici, svolsero piu volte il rito del grande Esorcismo su di lei.
Dopo questa tremenda storia, la chiesa cambio i vecchi riti dell'esorcismo.
La famiglia:
Anneliese Michel proveniva da una famiglia molto cattolica, e altrettanto da un posto molto devoto alla Chiesa. Il paesino Klingenberg am Main, noto per la produzione di vino. Il padre Josef Michel, fallegname doveva diventare prete,cosi era il desiderio della madre di Josef. (Le tre sorelle erano suore).
La madre di Anneliese, Anna Michel, conobbe Josef e lo sposo´ nel 1950. Lei aveva gia partorito una figlia di nome Martha nel 1948, la quale mori a causa di un tumore renale.
Dato che pero´ si trattava di una bambina, non nata durante il matrimonio, non le fu concesso di riposare nella tomba di famiglia dei Michels, ma vicino al muro del cimitero, in un luogo a parte.
La famiglia si costrui una casetta a Klingenberg, che si trova all'est del cimitero, sotto le serre delle vigne, le quali vennero gestite da Josef Michel, modernizzate, e oggi ancora gestite dalla quinta generazione.
L'infanzia e´ vita di Anneliese:
Annaliese nacque il 21 settembre del 1952. Dopo di lei nacquero le sue tre sorelle nel 1954, 1956 e 1957.
Nel 1959 Annaliese frequento la scuola popolare di Klingenberg. Nel sesto anno cambio al Ginnasio di Aschaffenburg, dove i suoi insegnanti la reputavano di un intelligenza superiore, ma nello stesso tempo notavano che era anche una persona con problemi di nervosismo.
Infatti nel 1968, durante un attacco, si morse la propria lingua. Di seguito le fu´ diagnosticata un epilepsia del tipo Grand Mal, per la quale ottenne medicamenti per tenere gli attacchi sotto controllo.
Annaliese frequentava piu´ volte la settimana la messa, diceva regolarmente il rosario, e per autocastigarsi dormiva a volte per terra,faceva parte di un centro sportivo e sosteneva regolarlmente lezioni di pianoforte.

Dopo un operazione alle tonsille e una forte bronchite, si ammalo di tubercolosi. Per questo motivo dovette rimanere (durante l'anno 1970), per sei mesi in un ospedale specializzato di Mittelbert nel Allgäu.

Dato che Annaliese era di una bravura superiore agli altri a scuola, aveva il desiderio di diventare un insegnante.
Infatti dopo la maturita´, inizio´ subito a studiare nella scuola superiore di Würzburg. Dove abitava in un colleggio cattolico. Durante un ballo conobbe il suo futuro fidanzato Peter Himsel.

I fatti:
Durante le visite di diversi medici, venne diagnostizata una Epilepsia temporanea e curata con Antikonvulsivum Carbamazepin.
Una visita psichiatrica dettagliata pero´ sembra non sia mai stata fatta,
Per questo e´ incerto, se Annliese soffriva anche di una malattia mentale (ad esempio, un disturbo neurologico come stati di trance o convinzione di posessività).
Ella mori nel 1976 di debolezza a causa di disnutrimento, pesando solo 31 Kg.
L'autopsia confermava una grave polmonite. Ma questo non conferma il fatto che non soffrisse di epilepsia.
Negli ultimi mesi della sua vita, con il permesso del vescovo Josef Stangl, Padre Arnold Renz e Padre Ernst Alt, fu applicato su Anneliese il grande Esorcismo (l'antica forma di esorcismo).
Gia´ da anni si notava che Anneliese si nutriva poco, ma dopo questo si rifiutava di prendere alcun cibo in se.
Dopo la sua morte, Padre Alt prese lui stesso contatto con il magistrato di Aschaffenburg.
Secondo diverse testimonianze, Anneliese feriva se stessa regolarmente. Talmente tanto che furono costretti a legarla al letto durante le ultime settimane, per proteggerla da se stessa.
Si parla di denti rotti, lividi sotto gli occhi e strani segni, stigmate strane.
Ma si suppose che anche queste se li fosse fatte su se stessa durante le sue reazioni incontrollabili. Tutto questo e´ documentato su diverse foto.
Amici suoi studenti, confermano inoltre, che Annaliese gia dai tempi degli studi faceva parte di un gruppo che regolarmente pregava il rosario. Quando il suo stato di salute peggioro´, questo gruppo anzi di chiamare un medico, chiamarono un esorchista che si sarebbe spacciato per medico. In questo modo venne rifiutato un aiuto medico ad Annaliese.

Dai nastri registrati si sentiva che annaliese parlava durante i suoi attacchi con voce trasformata, gridando spesso. Usava parolacce volgari, che confermanvano ai preti, secondo il loro modo di vedere, che si trattasse di una posseduta da demoni o un entita´ diabolica.
Anche secondo le testimonianze dei preti esorcisti, avrebbero udito da Anneliese i nomi di demoni "moderni" come Nerone o addirittura Hitler.

Durante la sentenza del processo-del-esorcismo (Exorzismus-Prozess) come venne chiamato in Germania, il 19 aprile del 1978, la magistratura chiese la condanna sotto l'accusa di assassinio, per i preti. I genitori di Anneliese rimasero incensurati, dato che dovevano sopportare il dolore per la perdita dell'amata figlia.
Invece il Giudice non segui la richiesta dei magistrati, ma condanno´ anche i genitori come anche padre Renz e padre Alt a sei mesi di carcere, che venne eseguito pero´ come pena condizionale.
La motivazione del giudice: Annaliese aveva bisogno di cure mediche, e non di esorcisti!

nel 25 Febbraio del 1978, fu fatta un esumazione del cadavere a richiesta dei genitori. Come motivazione i genitori dissero che per motivi di poco tempo, Anneliese venne messa in una bara da poveri, e che adesso volevano metterla in una bara degna di lei.
La motivazione vera pero era tutta un altra!!
Una suora aveva affermato che le sarebbe apparso il fantasma di Anneliese, e le avrebbe detto che il suo corpo sarebbe ancora intatto intatto, nonostante fosse gia´ sepolta  da tutto quel tempo.
E questa sarebbe stata la prova che lei era veramente posseduta.

Invece, il risultato fu´ che il corpo era depurato come doveva essere per quel periodo della sepoltura.
Pero´ nessuno dei condannati la vide, e a padre Renz non fu concesso di vederla per valutare le parole della suora.
Fino ad oggi si parla ancora di questa terribile storia. Ci sono molti altri dettagli, che adesso non riporto per motivi di spazio.

Legende su Anneliese:
Si dice che il corpo era intatto, e che fu vietato parlarne.
Si dice che fosse stata davvero posseduta dal demonio.
Si dice anche che avesse piu di un demonio in se.
Si dice anche che nella sua bara si vide la traccia di una mano demoniaca.
Fatto sta´ che, questa storia ispiro molti registi a realizzare film, e scrittori a scrivere romanzi.
Chi volesse vedere le foto di Anneliese, o sentire i file audio originali, lo faccia su Youtube. Io non li mettero´ qui perche contengono immagini impressionanti per molti.

mercoledì 12 ottobre 2011

MISTERO SULLA COMPARSA DI UN CERCHIO NELLA SABBIA AL CONFINE TRA CINA E TIBET

Ancora non si conosce la causa della comparsa di un gigantesco cerchio sulla sabbia, comparso nelle vicinanze della Qinghai-Tibet Highway, l’autostrada che passa attraverso il confine tra Cina e Tibet. Alcuni ricercatori si sono recati appositamente nella località dove è comparsa la formazione e molti sono in sintonia sul fatto che non sia di manufattura umana

La notizia era apparsa sul sito Awaker.net, dove testimoni raccontano di aver visto questo enorme cerchio sulla sabbia, del diametro di 1,5 -2 km, il 17 Agosto 2011. Si dice che l’enorme cerchio è composto da linee e cerchi pressati sulla sabbia e profonde circa 5 cm. Guardando la foto (sotto) della mappa, esso si trova in una posizione remota a circa tre ore da Xining verso il Tibet sulla strada per Qinghai. Il tipo di terreno, misto sabbia e sale, si trova a circa 200 km da Madoi (mezzo cerchio rosso) la città più vicina, a sud ovest di Xining. Quest’ultima potrebbe essere la regione dove è comparsa la formazione di sabbia.  Il confine del Tibet è di colore arancione – rossa è la linea di confine sud di Madoi. Lhasa, in Tibet, è il cerchio rosso in basso a sinistra.

Ribadiamo che le ipotesi sono molteplici, ma secondo il Maestro Chow nessuno fino ad oggi ha rivendicato la formazione (man-made), il che fa pensare che sia di origine Extraterrestre. Nessuno essere umano sarebbe in grado di creare una cosa del genere. Sappiamo inoltre che tale formazione è comparsa il 17 Agosto 2011, giorno in cui è stato avvistato un disco volante sull’aeroporto Internazionale di Chongqing, bloccandone il traffico aereo. Prima del 17 Agosto, questa grandiosa formazione non c’era, dato che alcuni colleghi del maestro Chow erano passati per quella strada e non avevano visto nulla.


martedì 27 settembre 2011

Area 51

In pieno deserto del nevada a circa 190 chilometri da las vegas, c'è una zona di cui le carte topografiche ufficiali non riportano alcun particolare.
Eppure la zona è tutt' altro che deserta: fra montagne e piccoli corsi d' acqua ci sono strade, bunkers, edifici ed una pista d' atterraggio lunga 10 chilometri. Sulle carte, tuttavia, non risulta nulla: come se ogni attività cessasse su un' area vasta come le Marche.
Nell' Area 51, istituita nel 1954, la società aeronautica Lockheed ha realizato aerei spia per conto della Central Intelligence Agency (la CIA) ed ancora oggi qui si progettano e si sperimentano alcuni dei più avveniristici aerei americani, fra cui il bombardiere Stealth ed altri velivoli non convenzionali. E' comprensibile come la zona sia sempre stata avvolta dal più fitto mistero: fino al 1994 l' Aeronautica Militare degli Stati Uniti ne ha addirittura negato l'esistenza.
Ma secondo testimonianze recenti, non tutte le tecnologie sperimentate sono americane, così come non sono americani alcuni tecnici che vi lavorano: entrambi, infatti, proverrebbero dallo spazio. Accettare queste testimonianze vorrebbe dire dar credito all' ipotesi che gli UFO siano di origine extraterrestre; in queste pagine non si vuole parteggiare per l' una o l' altra ipotesi, ma si vogliono presentare i fatti e le testimonianze per Hangar con piste ed una ripresa effettuata dal satellite
 come sono state raccontate.
Da quando esiste l' Area 51, si sono moltiplicati gli avvistamenti di strani oggetti nel cielo, regolarmente smentiti dalle autorità. Finchè un giorno a confermare i fatti è stato uno dei tecnici della base, il quale, per di più, ha parlato chiaramente di programmi di studio della tecnologia extraterrestre.
Robert "Bob" Lazar è uno scienziato che ha lavorato alla base Nellis con un contratto di cinque mesi, a partire dal dicembre 1998. Nella sua prima esplosiva dichiarazione in TV, che risale al maggio 1989, Lazar ha affermato che il governo degli Stati Uniti era impegnato nello studio di nove dischi volanti con l 'obiettivo di scoprire possibili applicazioni della tecnologia aliena. Nel mese di novembre Lazar parlò di una località supersegreta presso il Lago Papoose, denominata "S4", dove sarebbero custoditi velivoli extraterrestri. Rivelò poi di aver fatto parte dello staff di 22 tecnici incaricati di scoprire il sistema di propulsione dei dischi volanti.
 
Stando alle dichiarazioni di Lazar, S4 è un complesso sotterraneo che occupa in tutta la sua lunghezza un' intera catena montuosa. All' inizio egli pensava di dover lavorare su materiali e congegni molto avanzati ma di fabbricazione convenzionale. Tuttavia, dopo essere entrato in uno dei dischi volanti, si rese conto che si trattava di oggetti che per forma e dimensioni dovevano provenire da un mondo diverso dal nostro. Constatò che mancava qualsiasi segno di giuntura o fusione, non c' erano bulloni, oggetti e strutture erano arrotondati e senza spigoli, come se fossero stati modellati nella cera, dopo essere stati fusi e poi raffreddati. I dischi avevano aperture a forma di oblò e sedili ad appena 30 cm. dal pavimento. Il propellente era costituito da un oggetto poco più grande di una palla da tennis, dal quale si irradiava un campo antigravitazionale che attraversava una cavità a forma di colonna lunga quanto il velivolo.
A confermare i sospetti di Lazar fu la documentazione informativa distribuita ai tecnici, che conteneva una sorprendente quantità di dati sui dischi volanti e persino foto di autopsie di piccoli esseri grigi con grosse teste calve. Egli non affermò in modo categorico di aver visto degli extraterrestri dentro S4, ma disse di aver notato qualcosa di strano: passando davanti ad una stanza, avrebbe visto due uomini in camice bianco, i quali, rivolti verso il basso, parlavano a qualcuno di dimensioni piuttosto piccole.
Queste sono indubbiamente affermazioni incredibili, che ripropongono un classico dilemma dell' ufologia: è Lazar che trae spunto dai luoghi comuni su dischi volanti ed extraterrestri, oppure ciò che dice dev' essere considerato come prova attendibile? Senza dubbio è molto difficile separare il fatto autentico dal prodotto di fantasia
In ogni caso, le affermazioni di Lazar hanno trovato diverse conferme. George Knapp, autore dell' intervista, dice di essere stato contattato da molti testimoni. In particolare, knapp ha ricevuto una dichiarazione registrata su videocassetta, resa da un uomo che ha diretto vari programmi nella base di Nellis, secondo la quale, fin dal 1950 le autorità statunitensi custodirebbero effettivamente materiale extraterrestre oltre ad esseri alieni.
Tuttavia, questa testimonianza potrà essere verificata soltanto dopo la morte di chi l'ha resa. Anche gli altri testimoni rifiutano di apparire in pubblico per paura delle conseguenze.
Tuttavia è indubbio che qualcosa di insolito accada nel deserto del nevada. Jim Gooall, scrittore e giornalista specializzato in aeronautica, sostiene che esistono almeno otto "Black Projects" nell' Area 51. I Black Projects sono i progetti ultrasegreti del governo americano, come il bombardiere Stealth B-2, o le sonde teleguidate, così veloci e manovrabili da poter essere facilmente scambiate per dischi volanti. Ma anche Goodall sospetta che ci sia dell' altro. I velivoli in questione sono incredibilmente silenziosi e veloci; uno di questi ha sorvolato l' Area 51 ad una velocità superiore ai 16.000 Km. orari (circa 13 volte la velocità del suono).
Secondo un dipendente della Lockeed, intervistato da Goodall, "alcuni degli oggetti che sfrecciano sul deserto del Nevada farebbero venire l' acquolina in bocca a George Lucas, il regista di Guerre Stellari".
Cosa ci nasconde l' Area 51?
Velivoli avveniristici di fabbricazione terrestre o astronavi interplanetarie?
Indubbiamente la risposta è una di queste, ma quale?

martedì 20 settembre 2011

IL VAMPIRISMO



I vampiri, leggenda di tutte le tradizioni, simboli di morte e di vita eterna allo stesso tempo, affascinanti e terrorizzanti, romantici e feroci, morte ed amore legati in un nodo inscindibile. Figure della notte che da sempre hanno colpito la fantasia dei popoli, i vampiri sono molto cambiati nell’immaginazione delle civiltà con il passare dei secoli, ora “Vampiro” è divenuto sinonimo di “Amore immortale”, di “dannazione perfetta”, di “tormento romantico” ma non sempre è stato così. Il Vampiro nelle leggende dei popoli è la Piaga, la Malattia, il Terrore, l’incarnazione del Male, il Vento freddo che rapisce la vita nel sonno, morto orrendo che si ciba della linfa vitale dei vivi.
La leggenda è mutata con il passare degli anni, modificando i comportamenti e l’aspetto di questa magica creatura per meglio adattarlo alle necessità di coloro che vi credevano, e così il Vampiro dal cadavere non decomposto che massacrava le sue vittime sotto forma di fantasma è diventato l’antieroe romantico che si nutre del sangue degli uomini, la figura che noi amiamo, odiamo, ed amiamo odiare.

Secondo gli scritti del 18° e 19° secolo il vampiro mai lasciava la sua tomba, cacciava dal singolo individuo ad intere comunità, la sua forma cadaverica e gelida terrorizzava e le sue parole facevano tremare coloro che ne incrociavano il sentiero. I vampiri di quegli anni erano poco simili a quelli descritti dalla letteratura e cinematografia (nonché dall’immaginazione) dei nostri giorni, il vampirismo era considerato una malattia, o meglio una piaga che prendeva forza attraverso i corpi dei morti non decomposti, spesso legata alla licantropia, a morte violenta, ad animo malvagio e perverso e poco lo legava alla “dannazione ingiusta”, all’anima tormentata dall’amore e dal dolore, al rimorso che segue l’uccisione della vittima, alla disperata angoscia della condizione di non morte. Il vampiro era predatore instancabile, massacratore di popoli, la sua malvagità lo aveva fatto tornare nella morte, e la sua eccezionale perfidia muoveva il suo morto corpo per le terre in cerca di linfa vitale per mantenersi nella condizione ottenuta. Demone, fantasma, simbolo di terrore, perfetto araldo del Male.
John Heinrich Zopfius nella sua dissertazione sui Vampiri della Serbia (1733) disse : “i Vampiri sorgono potenti dalle loro tombe durante la notte, attaccano le persone che quietamente dormono nei loro letti, succhiano tutto il sangue dai loro corpi e li distruggono. Cacciano uomini, donne, bambini allo stesso modo, non facendo differenze né di età né di sesso. Coloro che cadono sotto la malvagità fatale della loro influenza soffrono nella mancanza di respiro, nella totale incapacità dello spirito, dopo di che muoiono velocemente. Alcuni a cui, in punto di morte, venne stato chiesto se potessero spiegare cosa stesse causando la loro malattia, spiegarono che persone, morte molto tempo prima, erano sorte dalle loro tombe per torturarli e tormentarli”. Scoffern nel suo “Stray Leaves of Science and Folk Lore scrive : “la migliore definizione che io posso dare di un Vampiro è: un corpo morto vivente ed assassino. Un corpo morto vivente! Le parole sono contraddittorie, incomprensibili, ma così sono i Vampiri”. Horst definisce così il Vampiro: ” un corpo morto che continua a vivere nella sua tomba, che lascia, a volte, durante la notte per l’intenzione di succhiare il sangue dei viventi, per questo si preserva in buone condizioni invece di decomporsi come gli altri corpi”.
Un demone devastatore dunque, un uccisore di innocenti, ma un demone non possiede un corpo, tranne i casi in cui, per i suoi scopi, trasferisce le sue energie ad uno di sua scelta, allora ne assume, o sembra assumerne uno. Il Vampiro di conseguenza non è un vero e proprio demone nel senso stretto del termine, ma a causa della sua folle bramosia ed orride propensioni sembra essere effettivamente demoniaco e creatura degli inferi. Nello stesso modo un Vampiro non può essere visto come fantasma o spirito, perché queste apparizioni sono intangibili, il Vampiro ha un corpo e la sua ricerca del sangue è dovuta al desiderio di mantenere intatto questo corpo. Non è un morto, non è un vivo, vive nella morte. Il Vampiro è un’anormalità, un androgino nel mondo degli spiriti, un pariah nel regno dei maledetti. Lontano dagli uomini, lontano dai maledetti, solo con la sua sete e la sua malvagità perversa.
La Leggenda
“Ci è stato detto che uomini morti, uomini che erano morti da diversi mesi, ritornano dalla tomba, sono stati sentiti parlare, camminare, infestare villaggi, ferire sia uomini che animali, il sangue di questi veniva assorbito portandoli ad essere deboli ed ammalati, ed alla fine causando la loro morte”
Le origini della leggenda sono oscure e coperte dalla nebbia dei tempi, probabilmente la sua prima forma risale al tempo dell’uomo primitivo, quando esso iniziò ad osservare la misteriosa relazione esistente tra l’anima ed il corpo. Questa divisione dell’individuo in due elementi fondamentali può essere stata facilmente suggerita, anche se in modo rozzo, dal fenomeno dell’incoscienza, visibile anche nel sonno e più in particolare nella morte. Ancora adesso le tribù africane adorano i loro re morti convinte che il loro spirito rimanga loro vicino. Le tribù Bantu della Zambia credono in una divinità suprema, Leza, il cui potere si manifesta nella tempesta, nelle nuvole portatrici di piogge torrenziali, nel ruggito del tuono e nell’abbagliare del fulmine, ma a questa divinità non si può accedere direttamente con le preghiere ed i sacrifici.
Gli dei, quindi, adorati da queste tribù sono di due generi, gli spiriti dei capi deceduti che sono pubblicamente venerati da tutta la tribù, e gli spiriti dei parenti, che vengono venerati in privato da una famiglia e che hanno funzioni sacerdotali. Si narra tra i Bantu che gli uomini che conducono una vita malvagia possono tornare dopo la morte, assumono durante la notte forma corporea ed attaccano i viventi, spesso ferendoli ed uccidendoli. Sembra che questi esseri siano per lo più attratti dal sangue che permette loro di eseguire più facilmente i loro propositi, ed anche solo poche gocce li aiutano a dare vita ai loro corpi. Per questo i Bantu hanno un grande orrore del sangue e non permetterà mai ad una singola goccia di cadere al suolo.
La parola “Vampiro” ha origini slave, russe, polacche, ceche, serbe e bulgare. La parola è apparentemente sconosciuta in Grecia, ed il termine moderno usato in genere è “vrykolakas”, il suo equivalente in inglese è “werewolf”, in scozzese “warwulf”, in tedesco “werwolf” ed in francese “loup-garou”, il nostro “lupo mannaro”, solo in serbia la parola significa “vampiro”. È da dirsi però che i popoli serbi credono che un uomo che in vita era un “werewolf” diventi un vampiro dopo la morte (ma molte popolazioni legano il vampirismo alla licantropia). Il primo esempio dell’uso della parola “vampiro” nella letteratura sembra apparire nel “The Travels of Three English Gentlemen”, scritto intorno al1734, dove si trova il seguente passaggio : “noi non possiamo omettere di osservare qui, che il nostro Signore sembra prestare qualche attenzione a qualcosa che il Barone Valvassore ha riportato circa i Vampiri infestanti qualche zona del Regno.
Si suppone che questi vampiri siano i corpi di persone morte, animate da spiriti malvagi, che escono durante le ore notturne dalle loro tombe, succhiano il sangue di molti viventi e poi li distruggono”. Nel 1744 venne pubblicato a Napoli la famosa “dissertazione sui Vampiri” di Giuseppe Davanzati, Arcivescovo di Trani. Davanzati inizia relazionando vari casi molto noti ed autenticati di vampiri, in particolar modo riguardanti gli anni tra il 1720 ed il 1739 in Germania. L’Arcivescovo mostrò un’ottima conoscenza della letteratura sulla materia e prese la decisione che questi fenomeni non potessero rientrare nella categoria delle apparizioni e dei fantasmi, ma dovessero essere spiegati in altro modo. Più conosciuta è la “Dissertations sur les Apparitions des Anges, des Demons et des Esprits, et sur les Revenants et Vampires ” di Dom Augustin Calmet (1746), pubblicato a Parigi. Il lavoro venne ristampato più volte e tradotto in inglese e tedesco. Ai suoi giorni esercitò una grande influenza ed i riferimenti ad esso rimangono molti.
Dom Calmet, che studiò a lungo il soggetto, mette in evidenza che certi eventi, certi fanatismi, distinguono e caratterizzano determinati secoli. Egli continua così : “nell’età presente, e nei sessanta anni passati, abbiamo avuto notizia di eventi ed incidenti straordinari. Hungaria, Moravia, Silesia, Polonia, sono il teatro principale di questi avvenimenti. Ci è stato detto che uomini morti, uomini che erano morti da diversi mesi, ritornano dalla tomba, sono stati sentiti parlare, camminare, infestare villaggi, ferire sia uomini che animali, il sangue di questi veniva assorbito portandoli ad essere deboli ed ammalati, ed alla fine causando la loro morte. Gli uomini non potevano evitare queste terribili visite, non potevano essere al sicuro da questi tremendi attacchi, fino a quando non riesumavano i corpi dalle loro tombe, non guidavano un palo affilato attraverso quei corpi, non tagliavano le loro teste, strappavano via il cuore o li bruciavano fino a lasciare solo ceneri…
Il nome dato a questi fantasmi è Oupires, o Vampiri, che è come dire “succhiatori di sangue”, i particolari con cui essi vengono descritti sono così singolari, così dettagliati, accompagnati da circostanze così probabili che sembra impossibile non condividere la credenza di questi popoli che questi esseri ancora vagano sulla Terra e causano morti orribili”. Uno dei primi scrittori (anche se non il primo) del 17° secolo che si cimentò con i Vampiri fu Leone Allaci, nel suo trattato “De Graecorum Hodie quorundarum opinationibus”, Colonia 1645, discusse ampiamente molte tradizioni legate in qualche modo ai vampiri, riguardo ai quali disse: “il vrykolakas è il corpo di un uomo dalla vita malvagia e corrotta, molto spesso di una persona scomunicata dal suo Vescovo. Questi corpi non soffrono la decomposizione come gli altri cadaveri dopo la sepoltura, non divengono polvere, ma avendo, almeno così sembra, una pelle di straordinaria resistenza, diventano gonfi e tesi ovunque.
La pelle diventa tesa come quella di un tamburo, e se colpita da lo stesso suono di esso” secondo questo autore un demone prende possesso di questo corpo, che sorge dalla tomba, e, in genere durante la notte, vaga per le strade dei villaggi, bussando ad ogni porta e chiamando uno degli abitanti della casa per nome. Se la persona poco saggiamente risponde, la sua morte è sicura durante il giorno successivo. In ogni caso il vrykolakas non chiama mai due volte lo stesso nome, e quindi le persone sempre attendono di essere chiamate alla porta due volte prima di rispondere durante la notte. Allaci prosegue spiegando come questa tradizione greca non sia affatto una novità né sia di recente creazione, egli ci dice : “sia nei tempi antichi che nei tempi più recenti uomini santi e uomini di grande pietas che avevano ricevuto il Battesimo cristiano hanno tentato di strappare le radici a questa tradizione dall’immaginazione popolare”, Allaci inoltre non esita a dichiarare sue personali testimonianze sull’esistenza dei vampiri, egli ci credeva veramente.
Disse : “è tentativo da folli il cercare di negare che questi corpi sono spesso trovati non corrotti nelle loro tombe e negare il loro uso da parte del Demonio, se Dio lo permette, per orribili complotti e piani a danno dell’umanità”. Questa anormale situazione del cadavere era considerata un sicuro segno del vampiro, nonché una condizione indispensabile al vampirismo. Nella Chiesa Greca è spesso detto essere il risultato di una scomunica, questa è una accettata e definita dottrina della Chiesa Ortodossa. Non è certo impossibile che alcuni casi di catalessi o animazione sospesa sfociate in sepolture premature, abbiano aiutato la tradizione del Vampiro a rinforzarsi.
Il Vampirismo
” E’ stato detto che un santo è una persona che ad ogni bivio che si apre davanti ai suoi passi sceglie la via migliore. Così come un uomo veramente malvagio è colui che sceglie sempre la peggiore”
È necessario domandarsi come un umano divenga un Vampiro, quali siano le cause che predispongono (o che si ritengono predisporre) una persona a questa condizione demoniaca. Il Vampiro è qualcuno che ha condotto una vita al di fuori dell’ordinaria immoralità e malvagità; un uomo di orribili, grandi ed egoistiche passioni, è stato detto che un santo è una persona che ad ogni bivio che si apre davanti ai suoi passi sceglie la via migliore. Così come un uomo veramente malvagio è colui che sceglie sempre la peggiore. Anche quando compie gesta che vengono considerate giuste, lo fa sempre per una ragione malvagia. Ciò richiede una grande concentrazione e forza di volontà, questo tipo di persone diventa Vampiro. A volte il vampiro è ritenuto essere una persona che durante la vita mortale ha dedicato il suo tempo alla pratica della magia nera.
È difficile immaginare che questo tipo di persone possano, una volta decedute, riposare in pace, mentre è facile credere che la loro malvagità abbia messo in moto forze così potenti da permettere loro di continuare la loro opera di terrore e distruzione anche quando sono ormai nelle tombe. Qualche volta è stato anche detto che il vampiro deriva dall’accoppiamento tra una strega ed un diavolo. Con l’eccezione dell’Inghilterra, dove le streghe venivano irrimediabilmente impiccate, la pena universale per la stregoneria era il rogo. La cremazione del corpo morto, è considerata essere, allo stesso modo, uno dei pochi modi in cui i vampirismo può essere eliminato. Una delle credenze più comuni è quella che la persona morta sotto il bando della Chiesa sia irrevocabilmente destinata a diventare un vampiro. La scomunica è la principale e più seria pena che la Chiesa può infliggere.
La persona non cessa di essere cristiana, in quanto il Battesimo in sé non può essere cancellato, viene considerata un esilio, come se la persona non esistesse più davanti alle autorità cristiane. Presso gli Ebrei l’allontanamento dalla Sinagoga è la vera e propria scomunica. Secondo la Chiesa greca questa facoltà spirituale ha anche conseguenze fisiche, i Greci credono che la scomunica arresti la decomposizione del corpo dopo la morte. L’incorruttibilità del corpo di una persona maledetta è una vera e propria dottrina dell’ortodossia. Nel 1679 venne detto: “l’effetto di questa terribile sentenza è riportato dai preti greci …. Il corpo di una persona scomunicata non è in grado di tornare ai suoi elementi principali se la sentenza di scomunica non viene ritirata…”. Possiamo citare uno straordinario caso registrato, vero oltre ogni ombra di dubbio, di persone morte scomunicate i cui corpi sorsero dalle tombe lasciando il sacro recinto in cui erano sepolte.
Il racconto è registrato da san Gregorio il Grande, riguarda due suore morte, chiamate generalmente “Suore Morte”. Due fanciulle di nobile famiglia vennero ammesse nella sorellanza di S. Scolastica. Ora S. Benedetto aveva per primo introdotto nei conventi la regola del silenzio. In tutti i conventi e monasteri vi erano particolari luoghi e particolari tempi in cui la parola era assolutamente vietata. Al di fuori di questi luoghi e tempi invece la conversazione veniva addirittura incoraggiata, anche se sempre sotto la regola della carità e della moderazione. Quando venne riferito a S. Benedetto che due suore parlavano continuamente in modo indiscreto (le due sorelle amavano molto i pettegolezzi), il santo Abate ne fu molto dispiaciuto, e mandò a loro un messaggio: se non avessero imparato a tenere a freno la loro lingua e non avessero dato un miglior esempio nel monastero le avrebbe scomunicate.
All’inizio le due sorelle ne furono spaventate e promisero di bandire il loro difetto, ma l’abitudine traditrice era troppo forte per i loro buoni propositi; esse continuarono a recare offesa con le loro vane parole e morirono sotto la conseguenza della loro follia. A causa della loro provenienza da un grande ed importante casato vennero seppellite nella chiesa, vicino all’altare maggiore. Passò il tempo ed un certo giorno, durante una messa solenne, il Diacono gridò: “permettete a coloro che sono banditi di partecipare, permettete a coloro che sono scomunicati di abbandonare il loro recinto e lasciarci!” davanti allo sguardo di tutti, le due suore sorsero dalle loro tombe e si allontanarono mestamente dalla chiesa. Ciò accadde ogni volta che il Santo Mistero veniva celebrato, fino a che S. Benedetto non assolse i loro peccati e permise loro di riposare in pace.
Il fenomeno dell’incorruttibilità del corpo non viene vista come evidenza di santità, la preservazione del corpo di una persona che ha condotto una vita di eroiche virtù, quando questo è ufficialmente ed autorevolmente riconosciuto, può essere ammessa come un miracolo, come qualcosa di sovrannaturale. E’ stato detto che il Vampiro, come demone, rianima i cadaveri degli innocenti, ma questo è veramente dubbio. È molto probabile che i cadaveri infestati e preservati dal male e dall’oscurità siano quelli di persone che in vita si distinguevano per la malvagità al di fuori dell’ordinario. Spesso il vampiro è un cadavere rianimato dal proprio spirito nella sua ricerca di continuare a vivere nella morte predando i viventi e nutrendosi della loro linfa vitale. Cioè assorbendo il loro sangue dal momento che il sangue è il principio della vita.
Un’altra comune supposizione riguarda il suicidio: tutti i suicidi, dopo la morte, possono divenire vampiri, a volte ciò è esteso a coloro che muoiono di morte violente ed improvvisa. È credenza persistente a Maina, vicino a Capo Taenaron in Grecia, che l’uomo ucciso e non vendicato facilmente divenga un vrykolakas. In accordo con la sua natura di vampiro agogna il sangue del nemico. Per assicurargli il riposo eterno è necessario uccidere il suo assassino. Che il suicidio sia vietato è un insegnamento generale delle Sacre Scritture, che condannano l’atto come il peggiore dei crimini, proprio per questo la Chiesa nega ai suicidi la sepoltura nei cimiteri cristiani. A differenza da ciò il suicidio era considerato ammirevole della decadenza greca e romana, i Goti ed i Vandali non solo lo approvavano, ma lo ricercavano insieme alla morte violenta. Questa tradizione esisteva anche presso alcune tribù del sud dell’India accompagnate da un rituale piuttosto feroce; se un uomo litigava per motivi seri con un altro poteva uccidersi, così il suo fantasma poteva perseguitare il nemico o richiedere vendetta ai sopravvissuti.
Una delle prime domande che vengono alla mente è: come il vampiro lascia la sua tomba? Dobbiamo ricordare che il vampiro abbiamo detto essere perfettamente tangibile e può far sentire la sua presenza in modo inequivocabile e terribile. Questa difficoltà è stata chiaramente esposta da Dom Calmet che scrisse quanto segue : “come può un cadavere che è ricoperta da quattro o cinque piedi di terra, che non ha lo spazio per muoversi, che è avvolto in paramenti funerari, chiuso in una bara di legno, come può, dico, ricercare l’aria del mondo superiore e tornare al mondo, camminando sulla Terra e causando tutti quegli straordinari effetti che noi gli attribuiamo? Ed ancora, come riesce a tornare di nuovo nella sua tomba, dove verrà trovato fresco ed incorrotto, pieno di sangue esattamente come un corpo vivente? Deve essere forse supposto che questi cadaveri possono attraversare la terra senza disturbarla, proprio come l’acqua che riesce a penetrate il suolo senza smuovere o scavare il terreno in modo percettibile?” ed ancora “supponiamo che questi cadaveri non lascino la loro tomba del tutto, ma solo i loro spiriti e fantasmi appaiano ai viventi, come riescono questi fantasmi a preservare i loro corpi?
È l’anima di un uomo morto che non è ancora partita per la destinazione finale, o è un demone che li fa apparire in un corpo inesistente? E se questi corpi sono spettrali, come possono succhiare il sangue dei vivi? Siamo qui tirati in un triste dilemma quando ci poniamo la domanda se queste apparizioni siano naturali o miracolose” queste asserzioni possono sembrare molto rilevanti, ma forse se vengono osservate in modo imparziale si nota che il buon Benedettino era un po’ troppo dogmatico nelle sue asserzioni. Il fenomeno del suolo della tomba invariabilmente indisturbato dai movimenti notturni del vampiro, che può tra l’altro entrare da porte e finestre senza necessità di aprirle o romperle, solleva una discussione di non facile risoluzione. In primo luogo non è del tutto corretto lo stesso affermare che il suolo della tomba non venga disturbato del tutto. Dove furono fatte accurate investigazioni sul caso vennero trovati in genere quattro o cinque buchi o cunicoli, non molto più larghi del dito di un uomo, che percorrevano la terra fino a profondità notevoli.
Forse in questi piccoli dettagli possiamo trovare la soluzione del mistero. Il professor Ostwald scrive: “certe persone iniziano ad essere in grado di trasformare la loro scorta fisiologica di energia, di trasmetterla attraverso lo spazio, e di trasformarla, nel punto da loro stabilito, in una delle forme di energia conosciute. Risulta da questo che gli stessi medium siano usualmente piuttosto esausti, ciò è causato dal fatto che essi usano l’energia dei loro corpi. Sembra anche possibile la trasformazione in energia fisica”. Di uno dei più famosi medium, Eusapia Paladino, è così riportato: “Eusapia durante le sue sedute cade in un profondo sonnambulismo isterico. Quando inizia la trance, lei diventa pallida, la sua testa ciondola, i suoi occhi ruotano verso l’alto e verso il basso. Lei diveniva ipersensibile, specialmente al tatto, ed anche alla luce; aveva allucinazioni, deliri, fitte di risate, tremori o sonno profondo, e mostrava altre tipiche convulsioni di isterismo. Aveva problemi di digestione dopo le sedute, specialmente quando aveva mangiato prima dell’inizio di esse.
Ad una luce improvvisa o ad un tocco non atteso lei gridava e sobbalzava, come se soffrisse di una pena violenta.” Ed ancora “Eusapia Paladino era sempre molto esausta dopo le sedute, soprattutto dopo essere caduta nello stato di trance. A volte dormiva fino al mezzogiorno successivo, e per il resto del giorno era apatica e monosillabica. Dopo le sedute la sua pelle era gelida, i suoi battiti veloci e lei avvertiva un grande senso di fatica”. È significativo che questi siano anche i sintomi avvertiti da coloro che sono stati attaccati da un vampiro. Con questi dettagli presenti possiamo considerare la spiegazione del vampirismo data da Z.T. Pierart che scrisse quanto segue: “fino al momento in cui la forma astrale non si è del tutto liberata dal corpo, vi è la possibilità che possa essere forzata da un’attrazione magnetica a rientrare in esso.
A volte è solo a mezza via quando il corpo, che presenta l’aspetto della morte, viene sepolto. In questo caso l’anima astrale terrorizzata rientra nel suo involucro ed accade una delle seguenti due cose: la persona sepolta muore nell’agonia del terrore e del soffocamento o, se essa era molto materiale, diviene un vampiro. Qui inizia la seconda vita corporea. La forma astrale può vagare dove desidera, e fino al momento in cui non rompe il legame con il corpo che la contiene può vagare in forma visibile o invisibile e nutrirsi delle sue vittime. Facendo ciò trasmette attraverso una misteriosa ed invisibile connessione il risultato della caccia al corpo, mantenendolo in questo perpetuo stato di catalessi”. Questo commento può essere una corretta e possibile spiegazione.
Rimane ora da spiegare come possa essere riconosciuta la tomba di un vampiro, ed in che modo questo terrore possa essere scoperto e distrutto. In questo contesto non è fuori luogo riportare una lettera spesso citata da Dom Calmet: “è tuo desiderio, mio caro cugino, che io ti dia gli esatti dettagli di quanto è accaduto in Ungheria con riguardo a determinate apparizioni che spesso molestano e colpiscono gli uomini in questa parte di mondo. Sono nella posizione di poterti fornire queste informazioni, poiché ho vissuto per alcuni anni proprio in questi distretti, e di natura sono di disposizione inquisitoria. Questa è la normale procedura, una persona viene colpita da un grande languore e debolezza, perde ogni appetito, dimagrisce e perde consistenza visibilmente, e alla fine della settimana o al massimo di dieci giorni, spesso di notte, muore senza alcun sintomo a parte l’anemia e l’essere emaciato. In Ungheria dicono che un Vampiro lo ha attaccato ed ha succhiato il suo sangue. Molti di coloro che si ammalano dichiarano che uno spirito bianco li sta seguendo e sta loro vicino come un’ombra.
Quando noi eravamo nei quartieri militari nella contea di Temesvar due ufficiali del reggimento in cui ero morirono di questo languore, e molti altri furono attaccati e sarebbero morti se il Caporale del reggimento non avesse fermato le malattie ricorrendo alle cerimonie praticate dalla popolazione locale. Loro scelgono una fanciulla vergine e la fanno montare su uno stallone giovane, questo deve essere totalmente nero, senza nemmeno la più piccola macchia bianca, la cavalcatura viene guidata al cimitero, attraverso le tombe, la tomba su cui l’animale rifiuta di passare nonostante sia spinto e guidato con insistenza è la tomba in cui il vampiro giace. La tomba viene aperta e loro trovano un grasso corpo, con gli stessi colori della salute di un uomo che stia felicemente e tranquillamente dormendo. Con un singolo colpo di spada affilata tagliano via la testa, dalla cima del corpo decapitato esce un violento getto di sangue di un ricco color rosso, che riempie tutta la tomba.
Quando ciò è stato fatto riempiono di nuovo di terra la tomba ed immediatamente i sintomi della terribile malattia cessano e svaniscono, i colpiti recuperano gradualmente le forze, proprio come i convalescenti guariti da una lunga malattia. Questo è esattamente cosa è capitato nel caso dei nostri giovani ufficiali che si erano ammalati. Poiché il Colonnello del reggimento, il Capitano ed il Luogotenente erano assenti, mi è capitato di essere al comando proprio in questi momenti e fui dispiaciuto che il Caporale avesse aggiustato l’affare senza la mia conoscenza. Stavo per ordinare nei suoi confronti una severa punizione militare, cosa comune quanto basta al servizio Imperiale. Avrei voluto poter dire al mondo di essere stato presente all’esumazione di un vampiro, ma dopo tutto è troppo tardi per questo ora”.
È già stato evidenziato come in un cimitero spesso vengano trovati segni di piccoli passaggi di dita umane attraversanti la terra, e che la presenza di questi segni viene considerata prova certa del vampirismo del corpo che li sotto giace. Quando il corpo viene esumato, anche se la morte risale a molti anni prima, non è decaduto, non vi è traccia di corruzione o decomposizione, l’intera persona è posizionata come se dormisse in un sonno profondo. A volte gli occhi sono chiusi, spesso sono aperti, spalancati, fissi. Le labbra sono piene e rosse, ma ritirate sui denti che scintillano lunghi ed affilati come rasoi, di un bianco avorio. Spesso la bocca è piena di sangue, che scivola giù dagli angoli, segno del pasto notturno. In un caso di epidemia di vampirismo è registrato che tutte le tombe erano piene di sangue.
Quando un vampiro viene inseguito e trovato nella sua tomba uno dei metodi più approvati per renderlo inoffensivo e di trafiggere il corpo, lì dove risiede il cuore, con un affilato palo; in Dalmazia e in Albania, il palo affilato viene sostituito da un pugnale consacrato, benedetto ritualmente con incensi ed acqua santa. È tradizione che il vampiro debba essere trafitto da un singolo ferale colpo, due o tre lo riporterebbero alla vita. Questa curiosa idea è presente in tutte le tradizioni. Nelle “Mille e Una Notte” troviamo la storia di “Sayf al Muluk e Badino al Jamal” dove l’eroe taglia in due il non morto con un singolo colpo attraverso il corpo. Il fantasma gli dice allora: “Oman, se tu davvero desideri uccidermi, colpiscimi una seconda volta”, il giovane sta per colpirlo per la seconda volta con la sua scimitarra quando un mendicante cieco da lui aiutato una volta lo ammonisce: “non colpire una seconda volta, perché allora lui non morirebbe ma vivrebbe ancora e ci distruggerebbe”, l’eroe ferma allora la sua mano ed il non morto svanisce nel nulla.
Quando il palo ha perforato il corpo del vampiro questo inizia a gridare con voce terribile ed il sangue schizza violentemente in ogni direzione mentre il vampiro fende inutilmente l’aria con le sue mani impotenti. È tradizione che se la creatura è morta da molti anni e la sua misteriosa vita è terminata in questo cruento modo, il cadavere si trasformi immediatamente in polvere. In alcuni Paesi è tradizione andare sul luogo subito dopo l’alba,, poiché il vampiro può lasciare la sua tomba solo dopo il tramonto e deve tornare alla sua tana, in questo modo verrà colto mentre ritorna torpido e pesante a causa dei suoi banchetti di sangue notturni. In ogni caso il sconfinamento delle attività del vampiro alle ore notturne non è universale, per alcune tradizioni esso può camminare anche in pieno giorno, ma ad esempio per l’Epiro e Creta, come presso i Valacchi ed i Turchi, non può lasciare la tomba di Sabato, per questo motivo il giorno viene dedicato alla sua cattura.
Dopo che il palo è stato conficcato nel cuore del vampiro con un singolo colpo, la sua testa deve essere tagliata, preferibilmente con la vanga del Sacrestano piuttosto che con una spada. Bruciare il corpo del vampiro viene in genere considerato il metodo più efficace per debellare questa peste demoniaca, ed è una pratica comune in tutto il mondo. Anche i corpi di coloro che potrebbero essere stati infettati dal veleno del vampiro vengono cremati per sicurezza. Ogni animale che esce dal fuoco del rogo del vampiro, come vermi, serpenti, scarafaggi, uccelli dalla forma orribile e contorta, devono essere diretti nuovamente verso il fuoco e bruciati poiché il vampiro potrebbe reincarnarsi in loro cercando di fuggire per potersi rinnovare nel suo folle parassitismo di morte. Le ceneri del rogo devono essere sparse nel vento, o gettate in un fiume che porta al mare. A volte il corpo prima di essere bruciato viene fatto a pezzi, spesso, in questo caso, il cuore viene strappato dal petto e bollito nell’olio e nell’aceto. Quantità di acqua bollente ed olio vengono anche gettate nella tomba al fine di purificarla.