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lunedì 20 dicembre 2010

LA COMBUSTIONE SPONTANEA(SHC)

Per trovare una risposta a questo strano e angosciante fenomeno, è bene prendere le mosse da uno dei primi avvenimenti catalogati sotto tale specie. Tal fatto risale al 1980 ed ha protagonista un povero settantatreenne, residente nel Galles. Il povero uomo morì in circostanze a dir poco sconcertanti. Gli agenti che arrivarono sulla scena della morte di quell'uomo, videro soltanto:un cumulo di cenere bianca brillante alla cui estremità c'erano i piedi di un individuo di sesso maschile con indosso un paio di calzini bianchi. All'altra estremità erano visibili i resti di un cranio anneriti>>. La poltrona sulla quale era seduto il povero uomo era parzialmente bruciata, tutta la stanza era invasa da una luce rossastra dovuta ai depositi di materiale organico bruciato depositato sulle lampade della stanza.
Nient'altro nella stanza era bruciato e il medico legale dichiarò che la poltrona era bruciata a contatto con il corpo, estinguendosi quando era crollata, lasciando cadere il corpo in terra. La stanza era pressoché priva di ossigeno, in quanto dotata di guarnizioni anti freddo... ma allora il corpo come aveva potuto bruciare fino a ridursi ad un mucchietto di polvere bianca? Come era possibile raggiungere in una stanza temperature così alte da ridurre in cenere un corpo intero, quando nemmeno i forni crematori riescono ad incenerire completamente i corpi? Un altro caso di quella che adesso è chiamata SHC, risale al 1986 quando un uomo di 58 anni fu trovato completamente incenerito eccezion fatta per qualche paio di ossa: per ridurre un corpo umano in tali condizioni il fuoco dovrebbe raggiungere i 2500°, mentre un normale incendio domestico sfiora raramente i 300°. Gli studiosi nel cercare una spiegazione a tale fenomeno ipotizzarono il c.d. effetto stoppino: se un uomo è obeso e vestito con diversi strati di materiali infiammabili, questi possono fare da stoppino permettendo al grasso di bruciare come fosse la cera di una candela. Se il contatto con la fiamma è prolungato e nell'ambiente vi è una buona dose di ossigeno, allora non è necessario che l'individuo sia obeso. Un caso simile, è accaduto nel 1965 ed ebbe come protagonista una donna di 85 anni, ma i suoi resti carbonizzati erano ben diversi da quelli che rimangono nei casi imputati all'SHC.
L'SHC è una combustione che parte dall'interno del corpo, a livello dei mitocondri, che sono degli organi che forniscono le cellule di energia. Se uno di questi funzionasse male potrebbe rilasciare grosse quantità di energia facendo esplodere idrogeno e ossigeno e innescando una reazione a catena che in pochi minuti ridurrebbe ossa, carne e muscoli di un corpo umano in un mucchietto di cenere divorata da una fiamma blu. Un vigile del fuoco, intervenuto presso un casolare abbandonato, vi trovò dentro il corpo di un uomo che presentava uno squarcio a livello dell'addome dal quale fuoriuscivano fiamme con inaudita violenza. Una donna di 62 anni fu avvolta da un'improvvisa fiammata che in poco tempo la condusse alla morte davanti gli occhi del padre incredulo. Molti altri casi non differiscono da questi per ciò che riguarda durezza e imprevedibilità; statistiche non ufficiali dicono che in Inghilterra sono più di 200 i casi di SHC che si verificano ogni anno.

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