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lunedì 11 aprile 2011

ANNUNCIAZIONE:VERITà O INVENZIONE?(ANNUNCIATION:TRUTH OR LIE?)


Capisco che il quesito è straordinario e che mi si potrebbe con ragione rispondere: fatti gli affari tuoi! Me ne occupo solo perché su questo mito si è costruita l'esegesi di Maria nella Chiesa cattolica. Allora quella domanda che va ad indagare una vicenda che per il cattolico è di fede, è legittima per chi è laico e vuole capire come stanno le cose dai pochi (ma chiari) documenti esistenti. E' che la Chiesa ha manipolato tutto ed inventato tante di quelle cose (i misteri) che lo svelare qualche imbroglio è gratificante. Io non ho, naturalmente le competenze per indagare tale cosa. Ma vi è uno studioso tedesco, Karlheinz Deschener, che sono vari decenni che indaga la storia della Chiesa ed ha scritto molti libri sull'argomento. Mi riferisco ad uno di questi (Il gallo cantò ancora. Storia critica della Chiesa, Massari, Bolsena 1998; pagg. 312-322), uno dei pochi che ha visto la luce in Italia, anche se con ritardo, per merito di un coraggioso editore.

Occorre iniziare proprio dal Nuovo Testamento (NT) per rintracciare i cenni a Maria (perché Maria è citata pochissimo, ad esempio, nei Vangeli. Un Vangelo che parlava di lei, della sua giovinezza ed educazione al Tempio, la Chiesa lo ha definito apocrifo e quindi, anche se la cosa non è corretta, non ne parlo qui).

In Luca (Lc. 2,7) si dice che Gesù cresce con 4 fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda e almeno tre sorelle (della cosa si parla qua e là anche in Mc. 6,3; 3,32; Mt, 12,46; 13,55; Atti 1,14; Gal. 1,19; 1Cor. 9,5). Il N.T. fu poi modificato nei luoghi opportuni, soprattutto nelle traduzioni, in modo da far passare tali fratelli come fratellastri, in quanto figli precedenti di Giuseppe, o come cugini. Aiuta in questo la rappresentazione di Giuseppe come un vecchio novantenne.

La versione cugini nasce dal fatto che in Aramaico ed in Ebraico vi è un solo termine che indica, indistintamente il cugino ed il fratello (acha in aramaico e ach in ebraico). Più in dettaglio: nella traduzione greca, quando il NT chiama questi cugini suoi fratelli (adelfoi) si tratterebbe di un errore di traduzione. Si dà però il caso che nel NT adelphoi non significa mai cugini ma solo fratelli. Quando si vuole dire cugini si usa il termine appropriato anepsioi (Col. 4,10).

Tutto questo voler continuare a rappresentare Maria come madre del solo Gesù, concepito virtualmente, discende da una errata traduzione di Isaia (7,14) e Matteo (1.23). In questi testi, riferendosi a Maria si dice alma Maria. Ed è vero che alma significa vergine, ma solo come uno dei significati della parola. Il maggior uso ed il contesto prevede per alma il significato di fanciulla (il significato di vergine nasce per estensione: fanciulla e dunque vergine. Se si fosse voluto dire vergine vi sarebbe stato il termine ebraico molto più preciso: betula).

Il NT ha solo dei riferimenti di Matteo e Luca sulla nascita verginale di Gesù (Mt. 1,18 segg.; Lc. 1,26 segg.). Svariati studiosi ritengono verginale l'aggettivo interpolato successivamente. Vi sono poi dei manoscritti antichissimi in cui il passo di Matteo e quello di Luca suonano diversamente. In un manoscritto biblico siriaco (Nestle - Novum testamentum graece et germanice) il brano di Matteo suona così: "A Giuseppe, al quale la fanciulla era fidanzata, essa generò Gesù". Riguardo a Luca il palinsesto siriaco chiama Maria non fidanzata ma moglie. Secondo Marco e Paolo Maria è trattata come una donna normale. Giovanni tace sulla vicenda, allo stesso modo della Lettera agli Ebrei e degli Atti degli Apostoli. Nessun ebreo ha mai creduto a questa cosa almeno fino al 3° secolo.. Fa fede il fatto che la prima chiesa a Maria venne eretta a Roma nel 4° secolo ed a Gerusalemme solo nel 6° secolo.


Vi è poi una vicenda strana nei Vangeli, una contraddizione di tutti gli evangelisti. Da una parte la nascita di Gesù viene annunciata a Maria e Giuseppe (Mt. 1,20; Lc. 1,26; 1,46; 2,8; 2,19; Mt. 2,1). Dall'altra Maria e Giuseppe si stupiscono del fatto che Gesù venga esaltato da Simeone al tempio ((Lc. 2,33) e che sembrano spesso non capire alcune affermazioni di sua divinità che Gesù fa ((Lc. 2,49). Quando Gesù predica, Maria lo va a riprendere per riportarlo a casa con la forza prendendolo per matto. Insomma, Maria sembra non sapere che è Madre di un prodigio. E la cosa non sembra in accordo con una sua verginità dopo il parto, vi sarebbe stato un prodigio ben più clamoroso. Un altro episodio mostra la non considerazione di Gesù della sua madre, almeno nel senso della santità che le viene attribuita. In Luca (Lc. 11,27 e segg.) a Gesù viene detto "Beato il corpo che ti ha portato e le mammelle che ti hanno nutrito". Egli rifiuta però il riferimento alla madre e risponde: "Beati piuttosto quelli che ascoltano la parola di Dio e la custodiscono!". Inoltre quella madre viene da lui rimproverata: "Donna, che ti importa di quel che faccio ?". E questo donna si ripeterà nei Vangeli, dove Maria non viene mai chiamata madre.

Nessun cenno a Maria Vergine fino al III secolo.

Il NT si riferisce abitualmente ai sette fratelli di Gesù, definisce Giuseppe, senza riserve, suo Padre e Gesù primo figlio di Maria (Lc, Mt, Jh). Inoltre in Matteo si dice che Giuseppe non conobbe Maria, finché non ebbe partorito un figlio (Mt. 1,25). E conoscere, nel linguaggio biblico, vuol dire intimità sessuale (1 Mos. 4,1). Quindi si concede un qualche intervento sul primogenito Gesù ma si parla poi di normale vita coniugale (della stessa opinione furono Ireneo, Dottore della Chiesa, Tertulliano e tutti i Padri della Chiesa fino alla metà del IV secolo). Vari vescovi dichiararono apertamente che Maria aveva avuto altri figli dopo Gesù.

Fu solo nel tardo IV secolo che Gerolamo ed Ambrogio, influenzati da religioni orientali, introdussero il concetto di Verginità di Maria. Il nuovo dogma venne proclamato, in Oriente, nel Concilio di Efeso del 431 ed, in Occidente, nel Concilio Laterano del 649. Fu Basilio che fondò il dogma, equiparando Maria agli avvoltoi che per lo più generano prole senza accoppiarsi. Altri trovarono la cosa un poco ridicola e, poiché l'abate Radberto nell'831 proclamò drasticamente che la nascita di Gesù ebbe luogo con l'utero clauso di Maria, altri si sentirono in dovere di individuare in un orecchio il luogo della fuoriuscita di Gesù dal corpo della madre (una osservazione a margine che non ho mai trovato altrove. Tutti sanno oggi che nella nascita di un bambino, non solo soffre la madre ma anche il piccolo e moltissimo. Il Gesù che si fa uomo, a mio giudizio, risulta incompleto senza l'esperienza del parto e della sofferenza insieme alla madre). Da questo momento tutti coloro che parlano dei fratelli di Gesù vengono duramente insultati e tra poco vedranno torture e rogo.

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