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domenica 29 maggio 2011

LA CHIESA IL DIAVOLO E IL LIBERO PENSIERO



Si rincorrono voci sempre più insistenti, anche se ultimamente smentite da alcuni addetti vaticani, secondo le quali il Papa si starebbe preparando ad emanare precise direttive alle diocesi affinché reclutino preti esorcisti col compito preciso di vigilare sulla presenza del demonio nelle comunità parrocchiali.
Anche se la notizia è da prendere con le pinze, viste le ricordate smentite, non c’è dubbio che si tratta di un segnale allarmante che mostra in maniera lapalissiana che la Chiesa si sta per incanalare verso una china pericolosa che non promette nulla di buono.
Intendiamoci, qui non si tratta di negare la presenza di Satana, del resto molti Papi prima di questo odierno non hanno mai avuto dubbi sulla realtà diabolica, penso a Paolo VI o ad altri Papi, che adesso non ricordo, che hanno più volte ribadito il loro convincimento sulla esistenza e presenza demoniaca nel mondo.
Non intendo pertanto addentrarmi su una discussione teologica in merito all’esistenza e presenza del Demonio, quel che intendo invece sottolineare è che queste voci segnalano un arretramento vistoso verso una concezione della vita che sa molto di medievalismo.
Nell’oscuro periodo medievale, infatti, percorso da eresie più o meno pericolose per le autorità “cristiane”, il Demonio veniva “evocato” ogni volta che uno spirito libero dava una propria interpretazione della vita diversa da quella ecclesiastica, in sostanza il ribadimento delle scorribande sataniche nel mondo era funzionale allo scopo di bloccare sul nascere il progresso scientifico e umanistico verso una liberazione ed emancipazione delle coscienze da dogmi che si ritenevano errati ed impositori.
Dopo tanti secoli trascorsi (si direbbe invano) e dopo tanti eccidi di eretici motivati spesso appunto dal timore o meglio dal sospetto cattolico dell’infiltrazione demoniaca nelle loro menti (ma in realtà forse si trattava di un preciso piano teso alla soppressione di quegli intellettuali che davano segnali evidenti di volersi distanziare dalle direttive vaticane in materia culturale e spirituale), mi sembra che adesso, Dicembre 2007, si voglia ritornare alla pratica della caccia alle streghe per cercare di impedire un ulteriore allontanamento della mente umana da una concezione della vita imperniata sull’ingabbiamento della spiritualità e del libero pensiero.
Con ciò non mi sogno neppure di affermare che il progresso scientifico sia tutto rose e fiori, il fatto è che in questa critica viene coinvolto anche il progresso umanistico-culturale con la sua enorme carica di spiritualità e questo lo ritengo un fatto di una gravità inenarrabile.
L’uomo ha bisogno di pensare liberamente lontano da qualsiasi imposizione dogmatica, ha bisogno di essere lasciato libero nel campo della sua formazione culturale,altrimenti si corre il rischio di mozzare le sue ali facendone uno schiavo di altri schiavi; l’uomo ha bisogno che la sua spiritualità venga lasciata esprimersi contro qualsiasi tentativo di ingabbiarla in questa o quella religione, essendo essa un valore di gran lunga più importante di qualsiasi imposizione religiosa, fosse pure quella cristiana.


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